Genova – Non perde la sua consueta vena ironica e provocatoria l’ex Presidente di Banca Carige e di Abi Giovanni Berneschi, che ha commentato il suo rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla maxi truffa ai danni dello stesso istituto di credito ligure dichiarando: “Me lo aspettavo. Ora comincia il processo vero! Ci divertiremo al processo!” E ancora: “Ho 10 armadi pieni di documenti per la difesa. Sono contento che il processo si faccia a Genova, perchè non è facile portare tutto quel materiale ogni volta a Milano”.
La maxi truffa, che avrebbe fruttato in tutto circa 22.000.ooo, secondo l’accusa, consisteva nel far acquistare dal ramo assicurativo della Banca immobili e quote societarie di imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati per reinvestire le plusvalenze all’estero.
Insieme a Berneschi vanno a processo altre 7 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio. Oltre all’ex numero uno di Carige, che era stato arrestato il 22 maggio del 2014, il gup Maria Teresa Rubini ha rinviato a giudizio anche l’ex ad di Carige Vita Nuova, gli imprenditori Sandro Calloni ed Ernesto Cavallini e il commercialista Andrea Vallebuona oltre ad Alfredo Averna, Ippolito Giorgi Di Vistarino e il notaio Piermaurizio Priori. Averna, Di Vistarino e Priori sono accusati di falso aggravato in concorso.
Il giudice ha invece accolto la richiesta di patteggiamento della nuora di Berneschi, Francesca Amisano, a 2 anni e 3 mesi oltre alla confisca di beni per un totale di 1.300.000 Euro. “Siamo sereni per mia nuora – ha commentato in merito Berneschi – e sono contento perché così è fuori da questo casino, lei non c’entra: così potrà pensare ai suoi figli”, ovvero i suoi nipoti.
Il gup ha inoltre stralciato la posizione dell’avvocato svizzero Davide Enderlin, disponendo che è competente la procura di Milano in quanto il reato più grave a lui contestato, il riciclaggio sarebbe stato compiuto a Milano.
Il processo inizierà il prossimo 23 settembre 2015.