Roma – Nel corso dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio al Viminale, tra il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, i Presidenti delle Regioni e i sindaci dell’Anci, si sarebbe giunti ad un accordo sullo smantellamento dei campi rom. “Occorre smantellarli”, sostiene Alfano. Ma, precisa il presidente del’Anci, Piero Fassino, “superare i campi rom significa superare quelli esistenti per avere soluzioni più civili, nessuno ha in mente le ruspe di Salvini. Il governo creerà un fondo apposito sulla base del quale Comuni e Prefetture faranno gli interventi”.
Per quanto riguarda invece le altre decisioni prese nel corso della riunione al Viminale, si è discusso della necessità di un hub (un centro di prima accoglienza) in ogni regione, deroghe al patto di stabilità per i Comuni che accolgono migranti, rafforzamento dello Sprar (il Sistema di accoglienza per richiedenti asilo), accelerazione delle procedure di valutazione dell’asilo, e riequilibrio delle presenze degli stranieri ospitati su tutto il territorio nazionale (78.000). Su quest’ultimo punto, c’è stata però una spaccatura: i governatori di Veneto e Liguria (era assente il governatore lombardo Roberto Maroni, che è tuttavia sulla stessa posizione) hanno infatti detto no a nuovi arrivi di migranti nelle proprie regioni. Ma il piano di redistribuzione del Viminale comunque proseguirà.
Nei prossimi giorni previsto un incontro di Regioni ed Anci con il premier Matteo Renzi, prima del vertice europeo del 25 e 26 giugno. Sono alcuni numeri a dare l’idea dello squilibrio che attualmente si registra nell’ospitalità delle persone sbarcate (170mila nel 2014 e 58.659 ad oggi nel 2015).