Genova – Il relitto della Costa Concordia, nel porto di Genova per lo smantellamento, sarebbe stato depredato del rame e delle valvole destinati al mercato nero. A rubare il materiale sarebbero stati, secondo l’accusa, tre dipendenti della San Giorgio, incaricata dello smantellamento della nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio, che sono ora indagati dal pm Francesco Cardona Albini per furto aggravato.
L’inchiesta è partita lo scorso aprile quando un addetto alla vigilanza ha scoperto il carico che uno dei dipendenti trasportava di notte su una barca. La società San Giorgio si ritiene parte lesa e annuncia collaborazione con la magistratura. L’azienda aveva denunciato alle autorità competenti il presunto furto, che vedeva coinvolto un barcaiolo impiegato per il trasporto del personale, già al verificarsi dei fatti, nello scorso mese di marzo.