Chiavari – Una bambina che cammina sulla spiaggia con la mamma e le indica una siringa abbandonata sulla sabbia. Comprensibile la paura provata da una donna residente nella zona che accompagnava la piccola per una passeggiata. Il timore che la piccola potesse pungersi con l’ago, magari infetto, farebbe gelare il sangue a qualunque genitore.
La notizia è subito rimbalzata negli uffici del Comune, accompagnata da una fotografia della siringa e subito l’amministrazione locale ha deciso di intensificare i controlli per evitare che episodi simili possano ripetersi. Ma come sorvegliare tutte le spiagge e a tutte le ore?
Il fenomeno del ritrovamento di siringhe in spiaggia è sempre più diffuso. Poche settimane fa una bambina si è punta il piede a Sestri Levante mentre la scorsa settimana sono state ben due le siringhe ritrovate sulla spiaggia di Recco.
I Comuni garantiscono il massimo impegno ma è inutile nascondere che i tagli del Governo e i tempi di “crisi” hanno dissestato le casse comunali e soldi per aumentare la sicurezza sono difficili da trovare.
Gli esperti lanciano l’allarme per il ritorno dei tossicodipendenti “da siringa” dopo anni in cui l’ago era praticamente scomparso, sostituito da droghe da fumare e da sniffare e i bagnanti vorrebbero poter camminare sulla spiaggia senza il terrore di pungersi con un’ago abbandonato da qualche sconsiderato.