Genova – Il tam tam è già iniziato: Pegli è pronta a scendere in piazza per difendere Navebus. La notizia della possibile sospensione del servizio a partire dal 1 maggio, infatti, preoccupa ed indispettisce i molti pendolari che utilizzano il servizio di trasporto pubblico “via mare” che collega in modo rapido ed efficace il ponente genovese con l’area del Porto Antico.
I battelli, salvo nuovo rifinanziamento del servizio, cesseranno l’attività il prossimo 30 aprile e l’eventualità di dover riprendere ad usare l’auto o i bus per viaggiare tra Pegli e il Centro cittadino sta nuovamente mobilitando i pendolari e non solo loro.
La protesta viaggia in Rete, sui profili Facebook e sui social, ma anche sulla stessa Navebus dove i pendolari, da qualche giorno, parlano fitto-fitto e preparano la battaglia nel caso in cui si decidesse di sospendere davvero il servizio.
Si parla già di manifestazioni, di blocchi stradali e di altre “sorprese” che i cittadini potrebbero organizzare contro chi si rendesse responsabile di non far proseguire l’esperienza positiva di Navebus.
In “ballo” un finanziamento regionale che, sin dal 2009, è andato calando di anno in anno, complici i tagli del Governo ai fondi per le Regioni ma anche il numero dei pendolari, circa 2500 a settimana, trasportati con imbarcazioni che, ovviamente, hanno costi di esercizio piuttosto alti.
Numeri che raddoppiano con la bella stagione, ovvero quando il servizio potrebbe essere sospeso proprio per la mancanza di fondi.
Le trattative sono già in corso e molti sono convinti che la Regione Liguria, insieme a Comune e altre Istituzioni, troverà il modo per rifinanziare il servizio. Diversamente, lo hanno già annunciato, sarà “battaglia”.