Genova – In termini tecnici si chiamano “neet” ma in parole povere sono i giovani che non studiano e non lavorano.
In Liguria sono molti ma i dati, per la prima volta dopo molti anni, dicono che il loro numero è in calo.
dopo anni si registra una diminuzione.
Secondo le elaborazioni regionali su dati ISTAT, nel periodo dal 2014 al 2015, i giovani NEET tra i 15 e i 29 anni diminuiscono del 5,3%, passando da 43.049 a 40.881 e attestandosi al 20,5 per cento del totale (contro una media italiana del 25,7 per cento).
La diminuzione, in Liguria, è maggiore rispetto a quella che si registra nel Nord Ovest, dove il decremento è solo dello 0,9%. Anche nella fascia di età tra i 18 e i 29 tra il 2014 e il 2015 il numero dei giovani che non studiano e non lavorano passa da 42.025 a 39.497, facendo registrare 2.528 unità in meno, pari a – 6%. Allo stesso modo nella fascia tra i 15 e i 24 anni si passa da 21.089 a 20.570 con una diminuzione del 2,5%, invertendo addirittura la tendenza che si registra nel Nord Ovest dove vi è stato un aumento del 2%.
“Si tratta di dati incoraggianti che ci stimolano a lavorare sempre di più sulla intrapresa – spiega l’assessore alla Formazione, Istruzione e Politiche Giovanili, Ilaria Cavo – I giovani che accedono ai corsi triennali di istruzione e formazione professionale sono più che decuplicati negli ultimi dieci anni, fino ad arrivare a quota 316mila nel 2015. Per dare loro una risposta non solo formativa ma anche occupazionale, quest’anno, siamo intervenuti nella programmazione dei corsi cambiando il 20 per cento delle tipologie delle qualifiche, privilegiando quei settori più richiesti dal mercato ligure (per esempio l’accoglienza turistica, il benessere, la ristorazione): una scossa al sistema per fare in modo che chi si rivolge alla formazione professionale possa avere più chanche di occupazione e al contempo per offrire uno strumento sempre più valido e attrattivo proprio per quei giovani che, se non fossero intercettati da questo sistema, diventerebbe neet. Le rilevazioni ci dicono che la popolazione studentesca, tra i 14 e i 17 anni, che si rivolge alla formazione professionale (8%), per il 50% viene inserita nel mercato del lavoro (e si tratta di una percentuale che vogliamo far crescere), per il 39 per cento continua un percorso di studi: segno, questo, della valenza che i corsi di formazione professionale hanno anche contro la dispersione scolastica”.
Alla formazione professionale si devono aggiungere gli interventi del Programma Garanzia Giovani in Liguria che è stato ritarato sulla base regionale quasi raddoppiando il numero dei tirocini saliti a 2.500.
“La misura dei tirocini è ancora in atto e in via di esaurimento – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Gianni Berrino – e molti di questi tirocini, circa il 60%, si sono già trasformati in reali contratti di lavoro. Un traguardo che ci è stato riconosciuto dal Ministero che ha assegnato alla Regione Liguria un bonus aggiuntivo di 1,4 milioni in più rispetto agli iniziali 3,5 milioni”. Un insieme di azioni messe in campo dalla Giunta Toti per la lotta alla dispersione scolastica che contemplano anche la realizzazione del sistema duale. “A questo proposito – continua l’assessore Cavo – abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero del Lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato che garantirà 1,2milioni di risorse aggiuntive. Verranno destinati a quegli enti e a quei corsi che garantiranno l’ingresso degli studenti in azienda”.
Per i giovani disoccupati over 24 anni, invece, è stato di recente chiuso un bando da 14 milioni di euro, finanziato dal fondo sociale europeo, destinato a 4 mila ragazzi, con una previsione occupazionale per almeno duemila. I settori di formazione toccano soprattutto il turismo, l’informatica, l’energia, l’ambiente, la logistica, i servizi alla persona, la cultura. L’offerta dei 266 corsi verrà presentata a breve in open day (che coinvolgeranno gli enti di formazione e i ragazzi interessati) mirati per ogni Provincia: “il 18 aprile, insiema all’assessore Berrino, saremo a Imperia, il 20 aprile a Savona, il 21 aprile a La Spezia, il 26 aprile a Genova, il 28 aprile nel Tigullio. – spiega Cavo – Sarà anche questo un modo per incontrare i giovani in cerca di lavoro in modo costruttivo. Una campagna di promozione dei corsi ci aiuterà a intercettare quanti non riusciremo a incontrare direttamente”.
Un imminente bando di assistenza tecnica alle start up (gestito da Filse) verrà incontro invece a quella parte di disoccupati che vogliono provare la strada dell’auto imprenditoria.