Milano – Si era presentata in ospedale il 2 gennaio con forti dolori all’addome e tanta paura per la piccola vita che portava in grembo ma dopo una visita i medici le avevano detto che era tutto a posto e l’avevano rimandata a casa.
Dopo due ore la donna era tornata con una forte perdita di sangue ed era stata sottoposta ad un cesareo d’urgenza ma per il bambino non era rimasto nulla da fare.
Per questo la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta e la donna, Simona Othman di 33 anni, ha deciso di sporgere denunci ai Carabinieri dopo aver perso il figlio, probabilmente soffocato dal cordone ombelicale.
La nascita era prevista per il prossimo 18 gennaio ma la donna ha iniziato ad avere forti dolori lunedì. Il compagno, preoccupati, l’ha accompagnata all’ospedale Vizzolo Predabissi di Melegnano, in provincia di Milano. Dopo essere stata visitata è stata dimessa ma, dopo un paio d’ore, ha fatto nuovamente ritorno al pronto soccorso.
Sul feto sarà svolto l’esame autoptico nei prossimi giorni intanto la famiglia, attraverso i suoi legali, chiede di conoscere l’eventuale responsabilità da parte dei sanitari.