New York – Fondato nel 1969 da Andy Warol, il magazine Interview chiude definitivamente le pubblicazioni. Nei suoi 50 anni di vita è stato uno dei periodici di moda, costume e cultura pop più influenti, con le sue pagine dedicate alle celebrità che hanno lanciato fotografi di fama mondiale come Herb Ritts, Matthew Rolston, Bruce Weber e David LaChapelle. Tratto distintivo dei primi numeri di Interview furono le copertine, che venivano aerografate utilizzando lo stile pop di Warhol, rendendoli veri e propri pezzi da collezione.
Allo morte di Andy, nel 1987, fu l’imprenditore Peter Brant ad acquistare le quote del magazine, ma fin da subito ci fu una inevitabile perdita di lustro; negli ultimi tempi, però, la situazione si è aggravata ulteriormente. Numerosi problemi sono stati riscontrati all’interno della redazione, spingendo così a optare per la chiusura della testata. Non solo i mancati pagamenti allo staff (pare che il direttore Fabien Baron e la moglie, la stilista Ludivine Poiblanc, debbano ricevere dall’editore compensi per oltre seicentomila dollari), e i problemi legati al pagamento dell’affitto della sede di SoHo, ma anche le accuse per molestie sessuali rivolte allo stylist Karl Temper, uno dei collaboratori più illustri.
Lo stile di Interview spalancò le porte a tutte le riviste che hanno fatto del culto delle celebrità il loro tratto distintivo, raccontando i personaggi senza filtri, senza sminuirne nevrosi o caratteristiche poco patinate: le interviste non subivano alcun tipo di editing, venivano pubblicate così come si erano svolte.
La versione online esiste ancora, ed è possibile leggerla, non si sa ancora per quanto tempo, a questo link.