Sanremo – Anche Giancarlo Magalli si pronuncia contro le dichiarazioni di Claudio Baglioni sui Migranti alla conferenza stampa del Festival di Sanremo.
Il conduttore de ‘I Fatti Vostri’ a Un Giorno da Pecora: legittimo e doveroso avere opinioni per un presentatore ma necessaria delicatezza di esprimerle nei luoghi e nei momenti giusti; una volta il Comune mi propose di condurre Sanremo ma i discografici si opposero…
“Un presentatore puo’ commentare l’attività politica? Un presentatore ha il diritto di avere delle opinioni come chiunque altro ma deve avere anche la delicatezza di esprimerle nei luoghi e nei momenti giusti. E forse la conferenza stampa del festival di Sanremo non è il momento giusto per una dichiarazione politica, io non lo farei, ecco. Però è legittimo, giusto e doveroso avere delle opinioni”. A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è Giancarlo Magalli, che ha risposto così alla domanda dei conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro che gli chiedevano il suo parere riguardo le dichiarazioni di Claudio Baglioni sui migranti nel corso della presentazione di Sanremo 2019. Come mai, invece, lei non ha mai condotto Sanremo? “Per fortuna non è mai successo, vado in pellegrinaggio ogni anno per ringraziare…Ma un anno me lo chiese il Comune di Sanremo, attraverso la Rai, che diede il suo ok. Furono i discografici che si opposero”. Per quale motivo? “Perché dissero che io facevo dell’ironia, mentre loro spendevano milioni per creare il look di un cantante e io con due battute, invece, lo avrei distrutto. Non a caso – ha proseguito Magalli a Un Giorno da Pecora – Baudo ha presentato Sanremo tredici volte e Corrado e Raimondo Vianello una sola volta: l’ironia a Sanremo non è voluta, il conduttore deve esser serio”. E le dispiace non aver mai calcato il palco dell’Ariston? “Mica tanto. Sanremo se lo fai male se lo ricordano tutta la vita, se lo fai bene rientri nella normalità”. Lei ha condotto decine di programmi, qual è la trasmissione con cui le piacerebbe confrontarsi? “Mi piacerebbe fare un quiz, perché mi diverto. Una cosa come ‘Reazione a Catena’, perché è divertente, si può scherzare e giocare coi concorrenti”.