Genova – Nuovo rinvio per le operazioni di posa a terra della quinta trave del troncone ovest di ponte Morandi. Il forte vento che spazza la Liguria da ieri sta rendendo pericolose e quindi impraticabili le operazioni di preparazione dei macchinari che dovrebbero calare a terra l’enorme “fetta” di ponte, del peso di circa 900 tonnellate.
La sicurezza dei lavori e gli standard rigorosi adottati dalle aziende appaltatrici fa slittare di un altro giorno la posa della trave dopo il precedente rinvio. Le operazioni, salvo ulteriori ritardi, dovrebbe concludersi nella mattinata di domani, mercoledì accumulando ben due giornate di ritardo sui tempi previsti.
Nel frattempo sono in costruzione, sempre sotto il troncone ovest di ciò che resta di Ponte Morandi, le enormi gru arrivate via mare dall’Olanda e che dovrebbero demolire le pile che reggevano l’impalcato del ponte. La decisione, sempre per motivi di sicurezza, di accantonare del tutto l’uso di esplosivi renderà necessario tagliare in grossi pezzi le pile per poi calare a terra le parti per essere rimosse e distrutte.
Passaggi che, necessariamente, porteranno ad ulteriore ritardo sui tempi previsti inizialmente e che potrebbero diventare davvero rilevanti se anche il troncone est del ponte dovesse essere abbattuto senza l’uso di esplosivi. Una decisione molto delicata che verrà presa nei prossimi giorni dopo la verifica di ulteriori esami sui materiali che non devono contenere amianto.
Un “timore” che era stato avanzato dai Comitati dei residenti della zona e che resta ben presente anche per l’altra parte del ponte rimasta in piedi dopo il crollo del 14 agosto.
Anche in questo caso sono previsti “contro verifiche” sui dati che emergeranno dalle analisi degli organi competenti poichè il rischio di sollevare polveri contenenti il pericoloso materiale – cancerogeno secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità anche in quantitativi infinitesimali – è altissimo.