Genova – Truffavano lo Stato ottenendo prestiti e agevolazioni per “risollevare” aziende in crisi che poi facevano fallire sparendo con i finanziamenti. Sono accusati di aver sottratto preziose risorse destinate ad aiutare aziende in difficoltà i responsabili di una maxi truffa ai danni dello Stato che avrebbe portato alla sottrazione di quasi 7 milioni di euro illecitamente incassati da persone senza scrupoli.
Tre le persone sottoposte a misure cautelari e maxi sequestro di denaro e immobili da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Genova e dei funzionari dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della direzione interregionale di Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta.
Nell’operazione Walhalla sono finite sotto indagine ben 41 persone che sono accusate, a vario titolo, di aver partecipato ad una mega truffa per ottenere finanziamenti bancari con la garanzia dello Stato italiano e destinate alle aziende in difficoltà.
Le aziende venivano poi fatte fallire e prestiti non venivano restituiti con grave danno per lo Stato e per le aziende che davvero ne avevano bisogno.
L’attività criminale era stata già intercettata e bloccata il 21 luglio scorso quando con l’operazione “Odino”, ADM e Guardia di Finanza avevano scoperto una maxi frode posta in essere, con modalità illecite simili a quelle oggetto dei provvedimenti giudiziari eseguiti in data odierna: in quell’occasione fu tratta in arresto la “mente” della frode – un imprenditore quarantenne residente ad Arenzano – e venne acquisita documentazione cartacea ed informatica di rilevante importanza.
Gli ulteriori sviluppi, così come gli esiti di alcune perquisizioni disposte dalla Procura, ed eseguite dai funzionari di ADM e dai militari della Guardia di Finanza, hanno consentito di “allargare” il perimetro delle indagini portando all’iscrizione nel registro degli indagati di un commercialista, titolare di un avviato studio professionale della riviera ligure di levante, e di acquisire ulteriori e considerevoli elementi di prova a carico di coloro che erano già destinatari di misure cautelari: un noto imprenditore genovese attivo nel settore dello
sport giovanile e di due spedizionieri doganali principalmente operanti in Liguria. Sono stati, altresì, eseguiti provvedimenti di sequestro di beni e contanti per il valore di circa 630.000,00 euro.
Complessivamente sono 41 le persone indagate, tutte di nazionalità italiana, delle quali numerose già note alle forze dell’ordine: queste agivano attraverso la preventiva costituzione o acquisizione del controllo – con “prestanomi” – di una galassia di società di capitali (molte delle quali sull’orlo del fallimento e tutte rigorosamente inattive); i bilanci delle società venivano falsificati ed utilizzati al fine di attrarre ingenti finanziamenti erogati dal sistema bancario e oltremodo assistiti dalla garanzia statale a favore delle medie
imprese.
I finanziamenti, così illegittimamente acquisiti, ammontano complessivamente 6,9 milioni di euro, dei quali 1,7 garantiti dallo Stato. Il denaro, una volta introitato dalle predette “cartiere”, è stato destinato a beneficio esclusivo degli organizzatori oppure distratto ed anche reinvestito in ulteriori attività economiche inquinando il tessuto dell’economia legale.
L’operazione, per la particolare complessità ed estensione, denota la poliedricità delle capacità investigative, nonché la professionalità e le competenze dei funzionari ADM e dei militari della Guardia di Finanza, dando prova, ancora una volta, di quanto sia importante una proficua collaborazione fra le due istituzioni sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova, che si è concretizzato nell’effettiva tutela e salvaguardia dell’economia legale del Paese.