asilo bambini

Genova – Scenderanno nuovamente in piazza, pacificamente ma con grande determinazione, per chiedere alla Regione Liguria di intervenire al più presto per sanare i problemi che impediscono a migliaia di bambini con disabilità più o meno gravi, di veder riconosciuto il proprio status e di poter ricevere le cure adeguate e tempestive e, ancora, per chiedere maggiore attenzione delle Istituzioni al cammino scolastico dei bambini con disturbi più o meno gravi, in costante aumento in Liguria, con insegnanti di sostegno sin dall’asilo nido e nelle scuole materne ed un numero di ore di sostegno adeguato alle reali necessità di chi può essere aiutato in modo determinante a vivere una vita normale.

Genitori di bambini e ragazzi con disabilità in piazza questo pomeriggio, a partire dalle 14, in via Fieschi, davanti alla sede della Regione Liguria dove si riunisce la commissione Salute che da ottobre sta esaminando il caso e potrebbe portare alle scelte necessarie da parte della Regione Liguria.

Un intervento che potrebbe risolvere gran parte delle necessità negate ai portatori di disabilità più o meno gravi.
I genitori dei ragazzi con disabilità tornano a protestare in piazza per i ritardi delle liste di attesa per la riabilitazione ma anche per i tempi infiniti per ottenere il riconoscimento della disabilità (legge 104) e per la carenza di insegnanti di sostegno, lo scarso impiego nonostante le reali necessità e la totale assenza nei nidi e nelle scuole materne pubblici o accreditati..

Genitori disperati perché spesso l’intervento immediato di assistenza specializzata può costituire l’unica speranza di miglioramento dei loro figli come nel caso dei disturbi della sfera dell’autismo dove la tempestiva presa in carico da parte di personale specializzato può offrire una concreta speranza di miglioramento o quantomeno di crescita e di autonomia delle persone colpite.
E invece le liste di attesa per entrare nei programmi di cura possono durare anni, il riconoscimento dello status di disabilità è infinito e con esso anche le magre somme che lo Stato mette a disposizione dei familiari per le cure.
Così, sempre più spesso, chi ha la possibilità di pagare si rivolge alle strutture private, con esborsi di centinaia e centinaia di euro ogni mese e chi non può ritarda cure che possono fare la differenza, in meglio o in peggio, per i propri figli.
Una situazione inaccettabile in un Paese civile, specie perché, a fare la differenza, è solo la scelta politica.

I genitori dei ragazzi con disabilità ricorderanno a chi può decidere che nella sola Asl 3 genovese sono 1.200 i bambini in attesa di una prestazione riabilitativa e dunque fondamentale per il recupero dei ragazzi.

“Nonostante gli annunci fatti dal governatore Giovanni Toti e dai tecnici della sanità regionale, è ancora tutto fermo – denuncia all’Agenzia Dire, Marco Macrì, il genitore che ha organizzato la prima protesta e che sta continuando a raccogliere il malcontento e i disagi di famiglie, associazioni ed enti- I bambini, però, non sono burocrazia, ma persone. Serve elasticità di budget, come richiede anche la Comunità europea, e non rigidità economica”.