Genova – Una trentina di famiglie ha dovuto lasciare per la notte la palazzina di via Terpi evacuata dopo l’allarme stabilità dei sensori installati durante la campagna di scavi con le mine per lo scolmatore del Bisagno. Probabilmente dovranno attendere qualche giorno prima di poter ricevere il via libera per tornare nelle loro abitazioni ma esiste anche la possibilità che il palazzo sia stato lesionato in modo grave e debba essere sottoposto a importanti lavori.
«Abbiamo attivato il Piano di emergenza di Protezione civile per un’immediata sistemazione dei residenti di via Terpi 20. Con la Polizia locale e i volontari siamo sul posto e vicini alle famiglie coinvolte, pronti a soddisfare ogni loro esigenza». Lo dichiara l’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Sergio Gambino, che ha effettuato un sopralluogo in via Terpi. Sono 31 i nuclei familiari che abitano all’interno della palazzina di via Terpi 20 A e che dovranno lasciare l’edificio già da questa notte, come stabilito dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione civile, dopo un allarme partito dai sensori di movimento posti alla base del palazzo. Il Comune di Genova sta provvedendo al reperimento di un alloggio temporaneo alternativo per i prossimi giorni. I vigili del fuoco sono intervenuti nel pomeriggio in via Terpi, per verificare la stabilità dell’edificio al civico 20 A che si affaccia sopra il cantiere dello scolmatore del Bisagno e dove alcuni sensori, installati per controllare la stabilità delle fondamenta del palazzo, hanno rilevato “movimenti” sospetti, per cui la Protezione Civile e gli ingegneri del Comune e della ditta che si sta occupando dei lavori, hanno deciso di evacuare la palazzina. In queste ore la Protezione civile è sul posto e sta effettuando con la Polizia locale il censimento delle persone coinvolte. E’ stata allertata anche AMT per il trasporto verso gli alberghi e le strutture contattate dal Comune per ospitare le famiglie evacuate.