Genova – Forse un malore o un tragico errore di percorso e una caduta caduta. Sono al momento le ipotesi legate alla morte di Fabio Ranni, 51 anni, l’autista AMT appassionato di escursionismo trovato morto ieri sera, intorno alle 18,30, all’interno della Cava di Panigaro, sulle alture di Sestri Ponente.
Un ritrovamento molto complesso poiché il corpo è precipitato dentro l’area della cava e poteva essere avvistato solo dall’alto.
Le ricerche andavano avanti da giorni. Ranni era uscito domenica mattina per un’escursione ma aveva lasciato a casa il telefono cellulare, un particolare che non convince troppo. A sera il fratello Carmine, non vedendolo rientrare, ha presentato denuncia di scomparsa attivando di fatto le ricerche. Per giorni squadre di volontari, amici e protezione civile, vigili del fuoco e soccorso alpino hanno battuto i sentieri della zona ma senza trovare tracce.
L’associazione MyTrekking ha organizzato tre diverse maxi battute di ricerca sui percorsi più del monte Gazzo e dell’immediato entroterra di Sestri alle quali hanno partecipato tantissimi amici e conoscenti di Fabio Ranni ma anche semplici escursionisti solidali con i familiari dello scomparso.
Nella serata di ieri il cerchio si è ristretto grazie ai cani molecolari e i droni hanno infine ritrovato il corpo senza vita all’interno dell’area della Cava di Panigaro che ha sentieri che passano nella parte più alta e pericolosa della parete rocciosa scavata dai lavori di escavazione.
Un malore o una caduta improvvisa potrebbe essere la causa della morte ma al momento non viene esclusa nessuna altra ipotesi.
Controlli verranno fatti sull’area attorno alla cava per accertare se siano state poste le opportune barriere per impedire l’avvicinamento ai punti più pericolosi e l’accesso ad un’area che presenta indubbi pericoli per chi non è pratico della zona e può finire su sentieri che si avvicinano pericolosamente ai confini a strapiombo della cava.