Genova – Stava camminando per strada, in via Pisa, nel quartiere di Albaro, quando una grossa vespa velutina si è scagliata contro il suo viso e l’ha punta.
Momenti di paura per una signora che passeggiava per la strada e che certamente non pensava di essere aggredita dal grosso insetto, simile ad un calabrone nostrano, ma molto più aggressivo e pericoloso.
La donna ha fatto a tempo a vedere l’insetto che le volava attorno e pochi secondi dopo ha sentito un dolore fortissimo al viso e la sensazione di una “puntura”.
Fortunatamente la reazione allergica che poteva portarla in ospedale, o peggio, non c’è stata ma il dolore è stato fortissimo, molto più di una comune puntura d’ape o di una vespa comune.
Da diverso tempo, nella zona di Albaro vengono segnalate vespe velutine ed è grande l’allarme degli apicoltori che già lo scorso anno avevano segnalato ben dieci nidi del pericoloso calabrone asiatico in città, tra le case, ma senza che la questione suscitasse grande interesse delle istituzioni, al punto che il Comune di Genova non ha inserito la vespa tra gli animali pericolosi di cui si occupa uno specifico Ufficio e si limita a invitare i Cittadini a segnalare la presenza di nidi – nessuna indicazione per la presenza delle vespe – all’ente regionale demandato alla loro neutralizzazione.
“Dei dieci nidi di velutina segnalati lo scorso anno – denuncia l’associazione Amici delle Api – non abbiamo alcuna informazione circa gli interventi di neutralizzazione che, in almeno la metà dei casi sono stati comunque eseguiti “fuori tempo massimo” ovvero quando ormai avevano rilasciato decine e decine di nuove Regine pronte a fondare nuovi nidi”.
L’aggressione avvenuta in Albaro conferma, laddove ve ne sia necessità, che la vespa velutina non è un insetto innocuo come sembra si voglia far credere. E’ invece molto territoriale e “aggressiva” e se ci si avvicina ai nidi, tende ad attaccare in massa.
“Una sola puntura può uccidere una persona allergica – proseguono gli Amici delle Api – e comunque in Francia, dove sono presenti da più anni e sono ormai diffuse, si registrano morti ogni anno. Noi continuiamo a domandarci cosa si aspetti a fare campagne di informazione e a dare la caccia ai nidi, quantomeno nelle aree urbane.
Il compito di “dare la caccia” alle velutine, infatti, è demandato alla Regione Liguria che ha incaricato il Parco naturale delle Alpi Liguri, con sede nell’imperiese.
A sua volta l’ente si appoggia sui volontari della Protezione Civile e, per la provincia di Genova, risulta in azione una sola persona, un volontario, che deve coprire il territorio che va da Deiva Marina a Cogoleto.
Interventi effettuati nel “tempo libero” con speciali e costosissime attrezzature e rimborsato con circa 50 euro a nido distrutto.
Se si tiene presente che i nidi sono spesso in zone incolte, tra gli alberi e magari su piante alte decine di metri, ben si comprende perché, lo scorso anno, nidi segnalati a ottobre fossero ancora al loro posto a dicembre, quando ormai era inutile distruggerli.
“Il problema, a nostro giudizio – dicono gli apicoltori – è ampiamente sottovalutato. Le velutine sterminano le api, attaccano gli allevamenti e uccidono intere colonie ma questo è solo la punta dell’iceberg perchè i nidi sono stati trovati a pochi metri dai balconi delle case, accanto a scuole e persino attaccati sotto ai poggioli delle case. Bisogna intervenirre concretamente prima che si debba piangere qualche tragedia”.
La presenza di vespa velutina è già accertata, quest’anno, a Nervi, nei parchi e nello specifico nell’area dei giochi dei bambini, a Quinto nei giardini, a Quarto Alta, a Borgorratti, Apparizione, Bavari, Marassi, Struppa, Staglieno, Pino Sottano e Soprano, Sampierdarena (insieme alla vespa orientalis) e in Valpolcevera.
Un nido è stato trovato anche a Morego e a Sant’Ilario.
Chi avesse da segnalare nidi o presenza di vespa velutina può farlo sulla pagina Facebook
Vespa velutina a Genova e provinciahttps://www.facebook.com/groups/637727371141194 o alla Redazione.
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