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La Spezia, enorme nido di Vespa velutina nell’area Comsubin

velutina vespa nido La Spezia ConsubimLa Spezia – Un enorme nido della pericolosa Vespa velutina ritrovato e neutralizzato nell’area Comsubin. Prosegue senza sosta, grazie agli instancabili volontari, la lotta senza quartiere alla terribile invasione del cosiddetto calabrone asiatico, la vespa velutina.
Questa volta le squadre di pronto intervento sono intervenute nell’area Comsubin per neutralizzare un grosso nido che poteva ospitare sino a 10mila pericolosi insetti e che stava per diffondere nell’ambiente circostante altre centinaia di Regine pronte a fondare altrettante colonie.
Dopo le segnalazioni ed un probabile maldestro (e pericoloso) tentativo di distruzione “fai da te”, il nido è stato censito e segnalato e i volontari, armati di tute speciali anti punture, e di una specie di scafandro per proteggere il viso e difendere gli occhi pur mantenendo la visuale, hanno raggiunto la zona con le loro speciali aste “armate” e hanno eliminato la colonia con un potentissimo insetticida.

Un intervento provvidenziale, in tarda stagione e appena in tempo per evitare che il nido arrivasse alla conclusione del suo ciclo vitale che si esaurisce, appunto, con l’allevamento di nuove regine e maschi riproduttori.
Sul finire dell’autunno o in inverno – a seconda delle temperature esterne – le Regine nascono e si accoppiano e poi cercano un posto tranquillo dove andare in letargo (diapausa) e trascorrere l’inverno per poi riemergere e fondare nuovi nidi.
Applausi e ringraziamenti per i volontari che, risarciti con la misera somma di circa 50 euro, in coppia, si caricano della responsabilità di una battaglia epica, per il bene di tutti, risarciti con somme che non ripagano neppure del tempo e del denaro speso per questa encomiabile attività.
Sono già 85 i nidi distrutti, nella sola provincia della Spezia e molto di più si potrebbe fare se la Regione Liguria, responsabile per la lotta alla velutina, autorizzasse l’intervento degli oltre 40 neutralizzatori che hanno terminato il corso di formazione, oltre un anno fa.
Uno “stop” che secondo alcuni sarebbe collegato all’obbligo di “far parte” della Protezione Civile mentre invece risulta che parte dei neutralizzatori non ne facciano parte.
Un “mistero” che diventa ancor più inspiegabile nella zona della provincia di Genova dove esiste un solo neutralizzatore che è chiamato a trovare e distruggere i nidi segnalati da Deiva Marina a Cogoleto e che evidentemente (essendo solo) opera senza l’assistente che dovrebbe essere obbligatorio e senza riuscire a far fronte alle richieste di intervento.
Un limite che potrebbe essere concausa di una rapida e massiccia diffusione del pericoloso insetto nel territorio della Città metropolitana di Genova.

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