Roma – Il ‘bonus casa’ a Roma è finalmente realtà. Da un residence a San Basilio ad una ‘nuova vita’ in un appartamento a Ponte di Nona. Dal residence di Dragona ad una casa sull’Ardeatina vicino l’ospedale dove i genitori hanno in cura il loro figlio.
E oggi in Campidoglio si sono presentate le prime 6 famiglie che hanno usufruito della novità a firma della giunta del sindaco Ignazio Marino che ora permette a chi abita in un residence di ‘affittarsi’ una vera e propria abitazione grazie ad un contributo che va da 600 a 800 Euro al mese.
A far discutere però e a gettare scompiglio innescando la polemica che sta maggiormente infuriando in queste ore nella Capitale è stata la proposta, in merito, dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Francesca Danese, che ha proposto: “Il buono casa potrebbe essere fruibile anche dai rom. Perché non è detto che una persona non possa uscire dai campi, trovare lavoro e avere una casa”.
Ma dopo il vespaio di polemiche sollevato dal Campidoglio è subito arrivata la precisazione: “Per ora questi bonus riguardano le persone che lasciano i residence”. Il “per ora” però non esclude che questa possibilità, in futuro, non possa verificarsi, visto poi l’obiettivo della giunta Marino di arrivare a chiudere definitivamente tutti campi rom della Capitale e inserendo i nomadi che ne abbiano i requisiti nei programmi di assistenza alloggiativa del comune.
Spero sia uno scherzo.. Questi altrimenti sarebbero manicomiali.. In poco tempo a roma verrebbero tutti i Rom del mondo
ROM= ROMA
Certo che hanno diritto, basta inserire una norma che il bonus è concedibile a tutti quelli che dimostrino di aver pagato le tasse da almeno 10 anni. Almeno questo ….