Roma – Stefano Fassina voterebbe per Pastorino se abitasse in Liguria. Nuovo durissimo scontro “interno” nel Partito Democratico dove la minoranza dissidente, contraria allo strapotere di Matteo Renzi, continua a mostrare segni di un crescente malessere che potrebbe portare ad altre e ben più gravi conseguenze.
Intervistato da il Secolo XIX, Stefano Fassina ha ribadito di preferire Pastorino a Raffaella Paita e che, se fosse ligure, voterebbe per lui.
“Mi preoccupa – dice l’ex viceministro all’Economia nel governo Letta – il virus del trasformismo riattivato da questo presunto partito della Nazione”.
“Io fuori dal Pd? – ha proseguito Fassina – Se il Pd di Renzi di fronte allo sciopero di 618 mila persone non riesce a fermarsi, temo che il riposizionamento in termini culturali, politici e di difesa degli interessi sia irreversibile”. Sempre sul suo futuro, sottolinea come le correzioni sulla scuola siano «un passaggio decisivo per scegliere se restare. Senza, non voto quella legge». Spiega di voler aspettare il passaggio al Senato prima di decidere se lasciare il partito: «voglio provare tutte le strade possibili, aspettando anche il passaggio al Senato, dove diversi senatori condividono le posizioni di alcuni di noi». Fassina torna poi sui cosiddetti candidati imbarazzanti: «non è normale, anche perchè le liste di appoggio non arrivano per caso».