Catanzaro – Violenze e persino rapimenti di persona per le squadre che non si piegavano al racket del calcioscommesse che ha imperversato in Serie D e in Lega Pro. Sono sempre più incredibili i particolari delle indagini su presunte combine tra calciatori, dirigenti e presidenti di società sportive per condizionare i risultati delle partite di calcio di ben 30 squadre in tutta Italia.
In almeno un’occasione il manager di una squadra che non aveva conseguito il risultato imposto dalle bande criminali sarebbe stato sequestrato e sottoposto alle angherie di persone senza scrupoli.
Emerge inoltre che almeno 5 persone sono sfuggite all’arresto fuggendo all’estero. Si tratterebbe di tre cittadini serbi e due maltesi, probabilmente al centro delle bande criminali che condizionavano le partite di Lega Pro e Serie D.
“Quello che emerge e’ uno spaccato nazionale e transnazionale, dal momento che coinvolge anche diversi stranieri nel giro di scommesse”. Sono le dichiarazioni del procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo,
intervistato sulla maxi operazione contro il calcio scommesse portata a termine dalla squadra Mobile di Catanzaro e
coordinata proprio dalla Dda di Catanzaro.
L’indagine getta una luce sinistra sul calcio italiano, ancora una volta macchiato da accordi sotterranei che falsano la classifica e i risultati.
Circostanze già viste in Serie A ai più alti livelli e che mette ancora una colta in discussione il significato dello Sport e il rapporto con i tifosi.
Indagini che dovrebbero far riflettere in modo approfondito sulla necessità di un ridimensionamento a 360 gradi del Calcio.
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