Matteo PucciarelliGenova – Martedì 13 febbraio, alle 18, nell’Area Archeologica dei Giardini Luzzati sarà presentato il libro “Guerra alla Guerra” di Matteo Pucciarelli, giornalista di Repubblica.
Un libro per parlare di pace, del mondo pacifista, dei movimenti che lo rendono vivo. E di cui oggi c’è bisogno, più che mai.
La serata fa parte delle Charlas dei Giardini Luzzati, in collaborazione con il collettivo informale Generazione P.
Introduce Fabrizio Aloi, attivista di Generazione P; modera la giornalista Erica Manna.
Nel libro reportage del cronista Matteo Pucciarelli, edito da Laterza, si parte da un presupposto: la pace è una conquista. Non è un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Richiede lotta, sofferenza, tenacia. Chi la cerca non nega la conflittualità ed è disposto anche a perderla, la pace, per poterla poi ritrovare.
Il dibattito pubblico italiano degli ultimi mesi è stato avvelenato: la necessità di armare prima la resistenza ucraina e poi sostenere la difesa Israeliana ha monopolizzato il discorso pubblico, che si è polarizzato.

«Quali sono le condizioni necessarie che possano portare ad una Pace, vera e duratura, condivisa e vissuta? – commenta Fabrizio Aloi, attivista di Generazione P che introdurrà la presentazione del volume – E’ possibile aspirare alla pace ed inseguirla, continuando a vivere all’interno di una società, iniqua e individualista, che si nutre costantemente della violenza e del bisogno di dominare gli altri? Quali sono gli strumenti per ridare forza ai movimenti pacifisti e pensare alla pace – come necessità collettiva – non solo nei momenti d’emergenza?»

Con un lungo viaggio costellato di incontri nel mondo pacifista, dell’attivismo di sinistra e del pacifismo cattolico, Matteo Pucciarelli cerca quindi di esplorare una fascia di società civile che troppo spesso viene silenziata. Per rispondere a molte domande.
Chi sono i pacifisti in Italia? Come hanno realizzato le proprie idee nel corso degli anni? In quali parti del mondo, con quali esperienze e lezioni apprese? Quali sono le contraddizioni con le quali il pacifismo deve fare i conti? Quanto costa la guerra e chi paga il conto? E quindi, a chi interessa soffiare sul vento della guerra?

«Così come la pace non è un dato in natura, così non lo è la guerra», commenta l’autore Matteo Pucciarelli. «Non è vero che guerra e violenza siano insite nella natura umana, né che la storia sia un concatenarsi di guerre. Parlare di pace è una scelta di radicale cambiamento della società, mettendo in discussione il modello economico e le disuguaglianze sociali che crea, creando connessioni con le battaglie ambientaliste e femministe».

Matteo Pucciarelli è nato a Livorno nel 1984. Cronista politico de “la Repubblica”, il suo ultimo libro è Guerra alla guerra per Laterza. Ha pubblicato tra l’altro: Gli ultimi mohicani (Edizioni Alegre 2011), storia di Democrazia Proletaria; L’armata di Grillo (Edizioni Alegre 2012), saggio sul Movimento 5 Stelle; Podemos e Tsipras chi? (Edizioni Alegre 2014); Anatomia di un populista. La vera storia di Matteo Salvini (Feltrinelli 2016); Comunisti d’Italia (Typimedia 2021), omaggio per i cento anni dalla fondazione del Pci.