vespa velutina, nido su alberoCamogli (Genova) – Un nido di pericolosa vespa “killer” velutina nella zona di via Castagneto Seia, non lontano dalla piscina pubblica e a diverse strutture turistiche.
L’enorme nido è stato segnalato su un albero presente nella crosa che dalla piscina scende verso il centro di Camogli.
Il pericoloso insetto, che fa strage di api e di insetti impollinatori ma che è anche in grado di uccidere se colpisce in buon numero una persona, sta lentamente invadendo tutta la Liguria, contrastato con poca energia e poca informazione e prevenzione, dagli enti preposti alla sicurezza dei Cittadini.
Basti pensare che il servizio di contrasto, dopo le campagne finanziate dall’Unione Europa con milioni di euro, in Liguria è stato affidato al Parco Naturale delle Alpi Liguri che, con un finanziamento da 50mila euro, deve occuparsi di contrastare l’invasione su un territorio immenso.
I pochi volontari incaricati della distruzione dei nidi ricevono un rimborso spese di circa 50 euro per ogni colonia scoperta. Cifra con la quale devono coprire viaggi anche molto lunghi e magari ripetuti, per sopralluoghi di verifica e per contattare i proprietari dei terreni.
Somme che chiaramente non permettono neppure di coprire le spese.
In tutta l’intera provincia di Genova risulta infatti un solo “distruttore”, impiegato in un ente pubblico per 8 ore al giorno, volontario per la Protezione Civile e, nel tempo libero del tempo libero, insegue con coraggio e abnegazione le segnalazioni pervenute dall’intera provincia.
“Un problema che potrebbe essere facilmente superato – denuncia l’associazione Amici delle Api – poichè in realtà, c’è almeno una decina di persone abilitate, che ha effettuato un corso organizzato e finanziato da Regione Liguria, che però non è ancora stata “autorizzata” e non può intervenire perché non coperta dalle assicurazioni e dalle autorizzazioni necessarie. Noi non capiamo come sia possibile”.
Una situazione che preoccupa molto gli apicoltori, che vedono le loro api aggredite e divorate dai terribili calabroni asiatici, ma anche le associazioni degli agricoltori che temono la scomparsa degli insetti impollinatori (non solo le api) e non ultimi dalle associazioni degli escursionisti considerato che, in Francia, dove l’insetto è ormai insediato e in costante aumento, lo scorso anno si sono registrati decessi di persone che si erano avvicinate troppo ad un nido di vespa velutina durante una normalissima passeggiata.
“A preoccuparci – spiegano gli Amici delle Api – è soprattutto il fatto che i molti nidi segnalati – decine e decine – non sono stati distrutti e hanno potuto completare il loro ciclo vitale disperdendo nell’ambiente circostante un numero impressionante di Regine fecondate. Queste, con il ritorno della bella stagione, fonderanno nuovi nidi moltiplicando a dismisura il problema. Un problema, insomma, che cresce a ritmo esponenziale senza che le amministrazioni pubbliche siano particolarmente impegnate ad affrontarlo”.
Se si avvista un nido in questa stagione è comunque buon comportamento segnalarlo al Parco Naturale delle Alpi Liguri usando l’email salasituazione@parconaturalealpiliguri.it
Ma gli Amici delle Api suggeriscono di inviare la segnalazione anche alla loro associazione amicidelleapigenova@gmail.com, alla pagina Facebook Vespa velutina Genova e Provincia e alla nostra Redazione.
“Ci viene segnalato – proseguono gli Amici delle Api – che alle segnalazioni non viene sempre data comunicazione degli interventi effettuati e noi, mentre chiediamo trasparenza e risposte chiare dalle Istituzioni, raccogliamo a nostra volta informazioni ed effettuiamo verifiche per avere un panorama più chiaro dell’emergenza”.
Sarà poi molto importante, con l’aumento delle belle giornate, effettuare un’opera di contrasto delle velutine. In città come Torino sono state posizionate migliaia di bottiglie trappola nelle zona attorno ai luoghi dove sono stati trovati i nidi. Un sistema per catturare le Regine ed impedire la nascita di nuovi nidi.
“Un sistema che ha rallentato molto l’espansione laddove è stato impiegato – raccontano gli apicoltori preoccupati per l’invasione del calabrone asiatico – ma che non viene adottato in Liguria perchè si ritiene, a nostro avviso erroneamente, che l’invasione non possa essere fermata. Tra “fermare” e “arrendersi” noi crediamo esistano vari livelli di combattimento. Ammesso che sia una priorità”.

——————————————————————————————————
Resta aggiornato con le Notizie della Liguria!
Iscriviti al canale Telegram di LiguriaOggi.it – https://t.me/liguriaoggi
Iscriviti alla pagina Facebook – https://www.facebook.com/liguriaoggi
Iscriviti al canale whatsapp – https://whatsapp.com/channel/0029VaDKB3b4dTnRSuqpyH2f
Le notizie di LiguriaOggi.it viaggiano anche su Threads iscrivendosi gratuitamente qui: https://www.threads.net/@liguriaoggi.it?invite=0
Contatta la Redazione di LiguriaOggi.it per eventuali segnalazioni o via email redazione@liguriaoggi.it o via Whatsapp al numero 351 5030459

Rispondi