Marassi scuola abbandonataGenova – Non c’è pace per l’asilo Camoscio e l’edificio del Comune abbandonato da decenni in salita Gerbidi. Dopo la seconda promessa di avvio dei lavori per la demolizione in pochi anni, il cantiere è “partito”, ha bloccato un’area giochi usata dagli studenti della vicina scuola Fanciulli e si è nuovamente fermato tra le proteste e lo sdegno dei residenti e dei genitori dei bambini che frequentano la scuola.
Davvero surreale la vicenda dell’ormai ex asilo “Quartiere Camoscio” della zona di Marassi Alta, tra viale Bracelli e salita Gerbidi. Da anni nel quartiere si attende il via ai lavori e per la seconda volta il cantiere “apre” e si arresta dopo pochi giorni.
Questa volta, però, gli operai del Comune sono andati oltre le operazioni di pulizia di alcuni anni fa ed hanno demolito la recinzione che separa l’edificio abbandonato da decenni per poi abbandonare il materiale nel campetto da gioco usato dalla vicina scuola e sono “spariti”.
Nessuno ha più visto persone nel cantiere e cresce lo sdegno per lavori che sono attesi da decenni e vengono di volta in volta “rinviati” e annunciati come finalmente al via per poi rifermarsi di nuovo.
“Ci aspettiamo che qualcuno spunti dal cantiere urlando che siamo su scherzi a parte – protestano ironicamente i genitori – perché solo così si spiegherebbe quanto sta avvenendo.
Ogni due o tre anni viene qualcuno e promette il via ai lavori e poi non succede nulla o viene qualcuno a tagliare un pò l’erba o, come in questo caso, a demolire la recinzione ma poi tutto si ferma e non se ne sa più nulla”.
La vicenda è, in effetti, molto complessa. Negli anni 60 vennero costruiti un asilo e una scuola con prefabbricati che dovevano essere utilizzati temporaneamente ma, come tutte le cose che in Italia sono temporanee, sono diventati definitivi.
La scuola è stata abbandonata e trasformata in uffici comunali con la sede dell’ufficio affissioni e poi è caduta nel dimenticatoio sino a trasformarsi in un edificio fatiscente, con tutte le finestre rotte, rifugio di sbandati e di ragazzetti alla ricerca di emozioni forti o di un luogo tranquillo dove consumare droga. Un panorama squallido che è stato il “vicino di casa” dell’asilo – scuola materna Quartiere Camoscio sino all’annuncio del via libera ai lavori nel 2021.
“In pochissimo tempo i genitori con bimbi iscritti – raccontano i residenti della zona – sono stati invitati a cercare un altro asilo perchè i lavori erano imminenti. La struttura è stata chiusa ma da allora di lavori non ne ha visti nessuno e c’è chi ha avuto il coraggio di tornare in campagna elettorale per “spiegarci” che il cantiere era imminente. Ma ancorauna volta, dopo il voto, qui non si è visto nulla”.
Nel luglio 2024 il nuovo annuncio e genitori e residenti sono stati informati – anche con articoli sui giornali – che i lavori erano imminenti e che si dovevano concludere entro il 2026 “per non perdere i fondi del PNRR.
“Ma – spiegano interdetti i residenti – non si è visto nessuno sino ai primi di gennaio 2025 quando, a seguito di una nuova protesta, abbiamo visto arrivare i camioncini, le ruspe e una decina di operai e abbiamo pensato fosse la volta buona”.
Ancora una volta, però, i lavori sono partiti, sono state rimosse piante e cespugli di rovi e poi stop, con una nuova ed inspiegabile fermata dei lavori.
“Non sappiamo se ridere o arrabbiarci moltissimo – dicono i genitori – perché questa volta sono riusciti persino a creare più danni che servizio. Gli operai hanno infatti demolito la recinzione metallica che separava l’edificio fatiscente dal vicino campetto della scuola Fanciulli e ora le classi non hanno più un posto dove andare a fare la ricreazione e ginnastica all’aperto e i genitori non hanno più uno spazio dove lasciare l’auto al mattino per andare ad accompagnare i bambini e i mezzi che accompagnano i disabili al “polo gravi” della scuola non sanno dove sostare e sono costretti a far scendere i ragazzi in carrozzina stazionando in mezzo alla strada, con il pericolo di incidenti”.
Una situazione allarmante che poteva essere gestita diversamente secondo il parere di molti.
“C’è un’area alberata che ospitava un centro di addestramento cani (anch’esso sfrattato con urgenza) e che poteva essere destinata a parcheggio – ovviamente senza tagliare i magnifici alberi – oppure si potevano iniziare i lavori di demolizione dall’asilo. E invece si è deciso di intervenire nel modo che ha creato il massimo dei disagi che era possibile creare. Sembra fatto apposta”.
Sfumato il primo progetto, i residenti della zona temono sfumi anche il secondo visto che la data ultima per il PNRR è il 2026 e i lavori non sono nemmeno iniziati.
“Speriamo non ci sia qualche progetto per un nuovo supermercato” – ironizzano i residenti con l’amarezza nel cuore.
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