Genova – Situata nel cuore del centro storico, piazza Banchi è uno dei simboli del capoluogo ligure, una tappa imperdibile per le centinaia di turisti che ogni giorno passeggiano tra il Porto Antico e i vicoli.
Tutti la conoscono, ma non sono in molti a sapere che quel luogo di Genova è stato teatro di un misterioso omicidio che a più di trecento anni di distanza non è ancora stato risolto del tutto.
É accaduto il 25 febbraio del 1682 e la vittima di questo delitto è il famoso compositore di epoca barocca Alessandro Stradella, il quale venne assassinato a coltellate sulla scalinata della chiesa di San Pietro in Banchi.
Per raccontare questo tragico evento, però, bisogna fare un salto indietro di qualche anno. Oltre ad essere un celebre compositore e musicista, infatti, Stradella era anche un noto ‘Don Giovanni‘.
Nel 1677, per esempio, si trasferì a Venezia e venne ingaggiato dal nobile Alvise Contarini per diventare insegnante di musica dell’amante dell’uomo, Agnese van Uffele. Ben presto il rapporto tra i due diventò molto di più di quello tra un normale insegnante e un’allieva. Nacque una relazione che fu scoperta da Contarini, obbligando i due innamorati a fuggire a Torino. Nei primi giorni trascorsi in città i due vissero in due conventi separati e, proprio quando erano in procinto di unirsi in matrimonio, dei sicari ingaggiati dal nobile veneziano raggiunsero Stradella e lo accoltellarono. Il musicista sopravvisse, ma vide sfumare la possibilità di sposarsi con Agnese e fu costretto a scappare nuovamente, questa volta a Genova, rinunciando anche all’opportunità di essere assunto presso la corte sabauda.
La grave aggressione non mise un freno alle azioni da donnaiolo del compositore che, arrivato nell’attuale capoluogo ligure, iniziò una relazione clandestina con la sorella di Gian Battista Lomellini.
Si arriva quindi alla sera del 25 febbraio del 1682, quando Stradella venne raggiunto sulla scalinata della chiesa in piazza Banchi da un sicario, che lo accoltellò: al contrario di quanto accaduto a Torino alcuni anni prima, questa volta la sorte non fu benevola con il musicista che morì sul colpo.
Chi c’è dietro questa aggressione? Seppur a distanza di quasi tre secoli e mezzo non si siano mai definiti del tutto i contorni dell’omicidio, sono due le ipotesi considerate più probabili. La prima, quella probabilmente più accreditata, vede come mandante dell’omicidio lo stesso Gian Battista Lomellini, contrario alla storia clandestina con la sorella, che fu però rapidamente scagionato nelle settimane successive al delitto. La seconda, invece, vede come possibile mandante ancora il nobile veneziano Contarini, che aveva già tentato di far uccidere Stradella a Torino.
Soltanto le mura dei palazzi e della chiesa di piazza Banchi, a distanza di tutti questi anni, potrebbero sapere come sono andate davvero le cose quella sera.
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