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Salute, appello di Genova Inclusiva: in Liguria curarsi è un diritto negato

Marco MacrìLiguria – “La salute non è un lusso. È un diritto. E la Liguria lo sta negando.” E’ la denuncia-appello dell’associazione Genova Inclusiva alla politica ligure e nazionale.
“L’11 febbraio 2025 – spiega Marco Macrì, portavoce dell’associazione – il Comitato permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ha certificato ciò che i cittadini liguri sperimentano da anni sulla loro pelle: la Liguria non garantisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria. È tra le otto Regioni italiane a non raggiungere i parametri minimi”.
Secondo l’associazione la salute in Liguria è diventata un privilegio per chi può permettersela, e una corsa a ostacoli per tutti gli altri.
“Il “turismo sanitario” non è uno slogan, è la cruda realtà – spiega Macrì – centinaia di famiglie costrette ad abbandonare la propria Regione per trovare cure che altrove sono garantite per legge. Nel frattempo, la Regione taglia, accorpa, riduce, come se la sanità fosse un’azienda decotta da salvare col bilancio in pareggio. Ma la sanità non è una SPA. È un diritto costituzionale. E quel diritto, oggi, è sotto attacco”.
Secondo la denuncia di Genova Inclusiva le Regioni in Piano di rientro, come la Liguria, non possono nemmeno introdurre nuove prestazioni o coprire farmaci innovativi, anche quando questi potrebbero salvare vite o migliorare condizioni gravi e croniche.
“Non si finanziano test genetici per malattie rare – spiega Macrì – né tecnologie avanzate come la tomografia ottica computerizzata o la videocapsula endoscopica. E mentre l’innovazione medica corre, qui si resta fermi. O si arretra”.
L’associazione che riunisce le famiglie con bambini disabili o con malattie rare ma anche tanti operatori sanitari denuncia anche che “all’Ospedale Pediatrico Gaslini, simbolo della sanità ligure, il reparto “Il Guscio” per bambini con disabilità è in difficoltà, e i genitori sono costretti a organizzare raccolte fondi. C’è un debito di oltre 6 milioni di euro. E l’unica risposta istituzionale è il silenzio. È inaccettabile. È immorale. E non lo tollereremo più”.
L’associazione chiede alla Regione Liguria di ascoltare, di investire e ovviamente di curare. “Non vogliamo una Regione che taglia e poi si nasconde dietro i vincoli di bilancio – spiega ancora Marco Macrì – La salute non è una variabile economica: è una responsabilità politica”.

Redazione Liguria
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