Genova – Delicata, emozionante ma allo stesso tempo energica. Questa è stata Levanteritornata a Genova dopo quasi due anni con il suo Caos in Teatro al Politeama.

Due ore piene, scandite dal continuo susseguirsi della scaletta con brani del primo disco, Manuale Distruzione, il bellissimo Abbi Cura di Te ed il viaggio dell’ultimo lavoro, Nel Caos di Stanze Stupefacenti.

Ad aprire il concerto ci ha pensato proprio il preludio del terzo disco, quasi una premessa necessaria per capire la dimensione di caos emotivo regalata da Levante durante lo spettacolo.

In pochi minuti si passa dal tormentone “Alfonso”, quell’inno di una generazione che si libera in “…che vita di merda”, a “La Rivincita dei Buoni”, una fiera contrapposizione alla fragilità ed alla disillusione trovata nella speranza, a cui aggrapparsi proprio nella ricerca della felicità.

Levante si divora il palco e lascia che siano i suoi testi, accompagnati dalla sua musica, a raccontare chi è lei e facendolo con pochissime interruzioni per rivolgere al pubblico un sincero “grazie di cuore“, quasi sussurrato.

Un silenzio profondo ha colto la platea quando l’artista ha intonato “Le Parole Che Non Dico Mai”, brano scritto per Rita Bellanza durante la scorsa edizione di X Factor. La voce di Levante racconta di una storia che sta finendo con i suoi ricordi e i suoi rimpianti, andando ad arricchire il pezzo con quella sfumatura di intensità che mancava.

Poi un un vis a vis con una giovane, scelta dalla stessa cantante tra la platea per un mix di voce e chitarra sulle note di “Ciao per sempre”, brano apripista proprio del secondo album “Abbi cura di te”.

L’entusiasmo di tutti i presenti, trattenuto a stento durante lo spettacolo, esplode su “Pezzo di Me“, canzone incisa in duo con Max Gazzè, un uptempo ironico e dissacrante che volutamente gioca con l’ambiguità della pronuncia.

In questo tour nei teatri d’Italia, Levante spazza via l’etichetta di giudice di X Factor non all’altezza affibbiatale da alcuni e si riconferma la cantautrice capace di incantare, senza mezzi termini, chi la ascolta lasciando rintontiti di felicità davanti alla straordinaria potenza di questa giovane donna.