Genova – Blitz degli agenti della Squadra Mobile, questa mattina, negli uffici comunali. Una visita attesa ma che ha comunque suscitato molto clamore quella di questa mattina, da parte della polizia, negli uffici del Comune per acquisire tutta la documentazione legata alla vicenda della voragine che si è aperta nel 2016 in via Berno, nel quartiere di San Fruttuoso, dove ha perso la vita Emilio Quinto, il pensionato di 87 anni caduto nella buca e poi deceduto.
Gli agenti hanno acquisito tutti i documenti relativi alla corrispondenza tra il Comune e il Consorzio della via e tutti i dati relativi ai progetti per la tombinatura del rio sottostante.
Ben cinque gli uffici “visitati” dalla polizia e tutti i faldoni verranno consegnati al magistrato che segue il caso e che indaga con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
L’indagine intente accertare quale sia la responsabilità delle parti (Comune e Privati) nella gestione dell’emergenza e quali atti e decisioni siano state prese, nel corso degli anni, per evitare che la buca costituisse un pericolo per l’incolumità pubblica visto che la voragine si è aperta in una strada privata ma che ha passaggio pubblico e che ricade quindi nella “responsabilità” del Comune.
La vertenza tra le parti ha ritardato l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza visto che privati e Comune si scontrano da anni sulla titolarità dei lavori.
Le indagini accerteranno anche se il Comune, che ha comunque la responsabilità pubblica, abbia verificato la possibilità di avviare comunque i lavori per poi rivalersi sui privati nel caso di vittoria sulla vertenza in Tribunale.
Nel frattempo si attende l’esito delle perizie medico legali che hanno accertato che l’anziano è morto per un attacco cardiaco ma non hanno chiarito se sia stato un malore precedente o successivo alla caduta.