Genova (non) ricorda i 150 anni dalla nascita di Bartolomeo Viganego, in arte Nelson le Follet, celebre artista, illusionista e trasformista che girò il mondo con i suoi spettacoli.
Nelson Le Follet nasce a Genova, nel quartiere di San Fruttuoso, il 14 maggio 1869 e muore a Chiavari il 20 settembre 1943 dopo una lunga carriera di uomo di spettacolo durante la Belle Epoque.
A lui è dedicata una voce di Wikipedia ed è sepolto nel cimitero di Staglieno a Genova ma la sua città natale – come spesso accade – non sembra ricordarlo nonostante i grandi successi che ebbe in tutta Europa e in Sudamerica tra la fine dell’Ottocento e l’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Da giovane era stato atleta della Società Ginnastica Cristoforo Colombo, dedicandosi in seguito, con il nome di “Diavolo Rosso“, ai giochi acrobatici in alcuni famosi circhi dell’epoca, tra cui il Circo Parish di Madrid.
Il passato da ginnasta di Viganego gli permise di esibirsi in particolare come antipodista, ovvero il giocoliere che lancia oggetti con i piedi, restando sdraiato sulla schiena e tenendo le gambe sollevate più o meno verticalmente.
Si dedicò in seguito agli spettacoli di pantomima, trasformismo e illusionismo nei teatri italiani (fra cui il Malibran di Venezia), francesi e spagnoli con la sua compagnia “Troupe Nelson”.
Nel 1898-99 utilizzò nei suoi spettacoli in Italia un apparecchio di proiezione prodotto dai fratelli Auguste e Louis Lumière.
All’inizio del secolo tenne le sue esibizioni prevalentemente nei teatri con il nome d’arte di Nelson Viganego, Nelson Le Follet o Nelson Follet e qualche volta nella versione italiana di “Nelson Folletto”.
Dopo l’esperienza circense, un altro luogo ideale per gli spettacoli di Nelson fu il caffe-concerto sul modello parigino. Nell’aprile 1902 mise in scena al Teatro Umberto I di Napoli lo spettacolo dal titolo Arizof, descritto dai giornali dell’epoca come “azione coreografica fantastica spettacolosa di Nelson Follet (prosa, musica e ballo)”. Prima ballerina era Elvira Valentini.
Tenne spettacoli dal 1896 in Spagna, Francia (fra cui all’Olympia di Parigi), Belgio, Germania, Polonia, Estonia, Russia, Turchia, Egitto, Argentina e Brasile, rimanendo in attività fino alla vigilia
della Prima Guerra Mondiale.
Le stupefacenti acrobazie, i cambi d’abiti fulminei e le magie di questo contemporaneo di Fregoli erano stati un successo in tutta Europa e in Sudamerica.
Le locandine degli spettacoli teatrali lo raffigurano decorato con medaglie d’oro tributate ai suoi successi.
A Genova era stato campione in gioventù della Società Ginnastica Cristoforo Colombo per tornare spesso a nella sua città prima come artista al teatro Gustavo Modena di Sampierdarena e poi come direttore del Teatro Apollo e infine come impresario teatrale.
Di questo artista esistono numerose tracce nel web e lo commemoreranno con eventi sui social il pronipote Carlo Alfredo Clerici, la storica dello spettacolo Stefania Acerra e molti illusionisti italiani.