coronavirus microscopio

Genova – Nuovi contagi a livello “zero” dal 7 aprile. E’ quando annuncia il Corriere della Sera riferndosi allo studio pubblicato da Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), il centro di ricerca universitaria di Roma.
Secondo l’autorevole centro di ricerca statistica, in Liguria i nuovi casi di Coronavirus potrebbero azzerarsi già il prossimo 7 aprile, in virtù del blocco dei contatti tra le persone e il rallentamento progressivo della diffusione del virus.

Secondo lo studio – che fa riferimento alle statistiche numeriche ed è quindi una “proiezione” – la prima regione a raggiungere zero nuovi contagi, dovrebbe essere il Trentino alto Adige mentre l’ultima dovrebbe essere la Toscana, il prossimo 5 maggio.

La base statistica usata per l’elaborazione dei dati è costituita dai dati forniti alle 18 del 30 marzo dalla Protezione civile nazionale e gli studiosi hanno usato numeri e tendenze per elaborare la loro “teoria” e previsione.

Sempre secondo gli esperti dellìEinaudi Institute for Economics and Finance (Eief) dovrebbero essere particolarmente importanti per la “soluzione” dell’epidemia di coronavirus in Italia la seconda o terza settimana di maggio.
In quel periodo, infatti è atteso il calo repentino dei nuovi casi che dovrebbero ridursi a zero.
Le date regione per regione: Trentino Alto Adige: 6 aprile, Liguria, Basilicata, Umbria: 7 aprile, Valle d’Aosta: 8 aprile, Puglia: 9 aprile, Friuli: 10 aprile, Abruzzo: 11 aprile, Sicilia e Veneto: 14 aprile, Piemonte: 15 aprile, Lazio: 16 aprile, Calabria: 17 aprile, Campania: 20 aprile, Lombardia: 22 aprile, Emilia Romagna: 28 aprile, Toscana: 5 maggio. Nello studio mancano tre regioni ovvero Marche, Molise e Sardegna.

Resta da capire se l’azzeramento dei nuovi casi possa essere anche il punto di svolta per la fine dell’emergenza e la fine dei blocchi e dei divieti visto che altri studi dicono che il numero dei contagiati “reali” potrebbe essere molto più alto di quanto registrato sino ad ora con tamponi e screening vari.
In questo caso molti pazienti non sarebbero inseriti nel computo usato dai ricercatori e la “tendenza” potrebbe essere falsata.