Genova – Muoversi nello spazio non è solo “senso dell’orientamento”, è frutto di un processo ben più complesso che lega lo spazio stesso alla mente e al movimento.

Lo spiegano Noemi Burgio ed Eleonora Ceccaldi nel loro laboratorio “Move Your Mind!“, un percorso ideato e realizzato dalle due giovani divulgatrici scientifiche per raccontare le abilità spaziali e l’importanza che esse hanno nella vita e nelle interazioni sociali.

Move Your Mind!“, proposto nell’ambito del Festival della Scienza e con la partecipazione di Francesca De Fusco, racconta cosa accade nella mente, come si forma questa capacità e cosa avviene, invece, quando le abilità spaziali vengono compromesse.

Mente, spazio e movimento collaborano alla formazione delle abilità spaziali, una serie di capacità che si acquisiscono con lo spostamento nell’ambiente circostante.

Ciò che si può sapere di uno spazio deriva dall’insieme di stimoli raccolti dai sensi e riorganizzati in una conoscenza unitaria che “fotografa” la realtà.

Interagire quindi con lo spazio permette la costruzione di una mappa capace di far comprendere all’individuo ciò che lo circonda. Allo stesso modo, un’interazione non completa porta a una conoscenza parziale o non sufficiente della realtà.

Per spiegarlo agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado coinvolti nel laboratorio, sono stati realizzati una serie di giochi e percorsi.

Tramite prove e ostacoli i partecipanti vengono guidati alla scoperta dell’importanza e della complessità di queste capacità imparando a comunicare e comprendere in maniera alternativa.