cavi crollati SopraelevataGenova – Non è possibile attribuire all’Autorità Portuale la “proprietà” dei cavi precipitati dalla Sopraelevata e il Comune di Genova non avrebbe mai segnalato alcuna anomalia durante le ripetute operazioni di manutenzione e verifica della Sopraelevata.
E’ già guerra di dichiarazioni tra il Comune di Genova e l’Autorità Portuale in merito al cedimento di quasi un chilometro di cavi legati alla volta della strada Sopraelevata e caduti a terra nella zona del Porto Antico, affollatissimo di turisti.
Un cedimento che ha ferito tre persone ma fortunatamente in modo lieve ed ha provocato decine di migliaia di euro di danni ad auto e moto parcheggiate lungo la “linea di cedimento”.

Una guerra destinata a infiammare i rapporti tra civica amministrazione e autorità portale del Mar Ligure occidentale vista la gravità di quanto avvenuto e delle responsabilità in capo al proprietario del cavo ma anche a chi avrebbe dovuto accorgersi dell’anomalia, di chi verificava la Sopraelevata ciclicamente e di chi ha la responsabilità della sicurezza dei Cittadini e dei turisti che visitano l’area del Porto Antico.

Ieri l’assessore Pietro Piciocchi aveva dichiarato in consiglio comunale – rispondendo ad una interpellanza del Movimento 5 Stelle – che la proprietà del cavo sembra riconducibile all’Autorità Portuale in quanto lo proverebbe la documentazione relativa ad una richiesta di prolungamento dei cavi depositata in Comune proprio dall’Autorità Portuale.
Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione del diretto interessato che oggi diffonde una nota nella quale si difende chiarendo che saranno le indagini a chiarire di chi sia il cavo precipitato ma soprattutto punta il dito sulle verifiche che sono state compiute negli anni allo stato di conservazione della Sopraelevata e che non avrebbero mai rilevato alcuna criticità per i cavi presenti. O almeno nessuna informazione di questo tipo sarebbe stata comunicata all’Autorità Portuale.

Uno dei punti nodali delle indagini, infatti, è il tipo di “fissaggio” dei cavi. Alcuni video pubblicati da Il Secolo XIX e altre testate giornalistiche (compreso LiguriaOggi.it) mostrerebbero l’uso di comuni fascette di plastica per gli ancoraggi mentre non ci sarebbe al momento risultanza di altro tipo di sostegni più idonei al tipo di installazione.
Le verifiche, insomma, devono accertare se chi ha installato il cavo abbia o meno utilizzato solamente fascette di plastica sensibili all’usura del tempo o se, invece, come sarebbe corretto fare, siano stati usati anche ancoraggi in metallo o comunque “a norma”.

Durissima quindi la replica dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale alle dichiarazioni attribuite da diversi quotidiani all’assessore Piciocchi e al momento non smentite dallo stesso.

“La vicenda del distacco dei cavi dalla sopraelevata portuale avvenuta nella giornata di domenica – si legge nella nota dell’Autorità – è stata ricondotta all’Autorità di Sistema Portuale in base a ricostruzioni che necessitano di verifiche per non risultare fuorvianti, tenuto anche conto dei numerosi cavi caduti e presenti in sito a testimonianza di molteplici e diverse situazioni di interferenza”

“Dovrà essere appurato – prosegue la replica dell’Autorità Portuale – quali siano le cause di quanto accaduto con l’incidenza di tutti i fatti causali rilevanti e determinanti nell’interesse della cittadinanza”.

Ed infine la “stoccata” diretta al Comune di Genova.

“Dai ripetuti sopralluoghi ed interventi manutentivi e di monitoraggio effettuati dal Comune, come proprietario e gestore dell’infrastruttura della sopraelevata, non risulta mai essere emerso nulla o comunque nessuna segnalazione è mai pervenuta ad Autorità di Sistema”.