Matteo Bassetti virologoGenova – Il 75% delle persone che vengono ricoverate negli ospedali per covid non è vaccinata e chi invece ha fatto il vaccino ma si contagia ugualmente, guarisce più velocemente e non va incontro alle forme più gravi.
Sono i dati diffusi da Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino e in prima linea da sempre contro la pandemia e la diffusione del coronavirus.

“Rispetto a un anno fa all’Ospedale San Martino abbiamo circa un decimo dei posti letto disponibili per il Covid – ha aggiunto Matteo Bassetti – direttore del Diar Malattie Infettive e direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino – Abbiamo numerosi posti liberi e la possibilità di dilatare ulteriormente il reparto di Malattie Infettive, qualora ce ne fosse bisogno. Quello che stiamo vedendo in questo periodo è un elevato turnover: il bilancio settimanale si chiude con un pareggio, tanti entrano quanti escono. Questo è legato al fatto che la degenza media dei malati, oggi, è minore a quella di un anno fa”.

Un risultato – secondo Bassetti – raggiunto con due fattori: “da un lato di quei soggetti che arrivano, e sono circa il 25%, vaccinati con due dosi, che hanno fatto la vaccinazione nei mesi di febbraio-marzo, di cui un quarto dei ricoveri è rappresentato da persone molte anziane, per le quali il vaccino offre comunque una copertura delle forme più gravi. Il restante 75% è rappresentato da una popolazione non vaccinata, con un’età media intorno ai 55 anni. Per questi malati abbiamo oggi delle armi in più, ovvero gli anticorpi monoclonali, su cui la Liguria ha fortemente investito. Grazie ai monoclonali abbiamo ridotto di molto le ospedalizzazioni, soprattutto se utilizzati nei primi giorni di malattia, e che ancora oggi continuiamo ad utilizzare. Negli ultimi 2 giorni, abbiamo somministrato 8 anticorpi monoclonali ad 8 pazienti, già rientrati al proprio domicilio. Si tratta di uno strumento che ci sta aiutando moltissimo non solo nella gestione per evitare il ricovero, ma anche nella gestione del paziente già ricoverato”.