via sestri folla 2 aprile 2020Genova – “I numeri bisogna saperli leggere”. Così l’assessore ai Servizi Civici del Comune, Marta Brusoni, commenta le polemiche sui dati di crescita della città che prevedono che il capoluogo ligure raggiunga i 700mila abitanti nel 2031.

«I dati statistici illustrati dai nostri tecnici in Commissione – ha spiegato Brusoni – confermano che l’obiettivo dei 700.000 abitanti nel 2031 è reale. Nel 2022, per la prima volta rispetto agli ultimi 20 anni, il numero dei residenti a Genova è rimasto invariato. Le celle telefoniche, inoltre, confermano la presenza sul territorio di 82mila persone “domiciliate” in città”.

Nonostante la curva negativa che contraddistingue tutte le grandi città italiane ed europee negli ultimi anni, Genova, secondo i dati in possesso dell’assessore “ha registrato un aumento del 14,5%, tra il 2021 e il dato parziale a novembre 2022, di lavoratori abitanti abituali, in crescita dispetto al periodo pre-covid del 2019, anno in cui il trend degli abitanti abituali si era fermato a un +12,7%”.

Secondo le informazioni diffuse dai tecnici del Comune, infatti, il picco del 2020 della crescita degli abitanti abituali del +17,3% “è spiegato dalle dinamiche collegate allo smarkworking e dal lockdown che hanno implicato una “stanzialità” dei lavoratori a Genova, richiamandone altri per scelta di una qualità della vita nella nostra città decisamente più appetibile rispetto ad altri centri urbani, potendo lavorare da casa”.

“Con questo trend – ha spiegato l’assessore Brusoni – l’obiettivo dei 700.000 abitanti abituali, nell’arco dei prossimi anni è più che realistico. Le polemiche sollevate da alcuni consiglieri di minoranza sono senza alcun fondamento. Bisogna saper leggere i numeri”

Il commento dell’assessore Marta Bruson segue la polemica sollevata da Cristina Lodi, consigliere comunale del Partito Democratico che aveva espresso perplessità sull’obiettivo annunciato e che sembra essere smentito dai dati diffusi durante la presentazione delle modalità di rilevazione e analisi statistica finalizzate alla redazione dell’Annuario Statistico Comunale.

«Finalmente – aveva spiegato Lodi – dopo anni di battaglie una nota positiva dalla commissione di questa mattina sulla situazione del settore statistico: l’ufficio è stato implementato ed è stato attenzionato dopo tanti documenti approvati all’unanimità presentati negli anni dal gruppo del Partito Democratico e proposti da me come prima firmataria.
Il dato eclatante che è emerso oggi è che nemmeno con l’ipotesi della conta delle celle telefoniche Genova tiene il numero di persone che la vivono anche ogni giorno. Dai dati presentati emerge infatti un evidente precipitarsi della situazione, con un notevole calo dei lavoratori.
La cosa migliore da fare a questo punto è ripartire dai residenti, perché a loro devono essere dati i servizi necessari, facendo riflessioni territoriali. In secondo luogo, è necessario fare una riflessione su quanto sta accadendo in termini di mobilità lavorativa e produttiva sulla nostra città. Certo è che oggi non abbiamo scoperto nulla di nuovo: Genova sta perdendo pezzi, sotto l’indifferenza e dietro i proclami di una giunta che evidentemente non legge i dati in modo approfondito».