consiglio regionale della LiguriaGenova – Botta e risposta sul salario minimo e i contratti nel settore del Turismo in Region Liguria dove la consigliera Selena Candia (Lista Sansa) è intervenuta in consiglio regionale per parlare dei problemi del Lavoro e sottolineando che l’Italia è l’unico Paese dell’area Ocse che ha visto diminuire gli stipendi dal 1990 ad oggi.

“In Italia abbiamo 3 milioni di lavoratori e lavoratrici – ha spiegato Candia – che tutti i giorni vanno a lavorare ma che non riescono ad avere una vita dignitosa perché gli stipendi sono troppi bassi e il costo della vita ha subito un notevole aumento. Bisogna ragionare su tutti i lavoratori e le lavoratici, non basta concentrarsi sui contratti nazionali, che in alcuni casi vanno rivisti, soprattutto in settori che sono prioritari per la Liguria come ad esempio il turismo dove per il contratto nazionale la paga è di 7,5 euro lordi all’ora, parliamo di circa 1.100 euro lordi al mese. Uno stipendio con cui è impossibile vivere mantenendo una famiglia”.

“Dal 1990 ad oggi – ha proseguito Candia – l’Italia è l’unico paese dell’Ocse in cui gli stipendi non solo non sono aumentati ma sono addirittura diminuiti, quasi del 3%, a fronte di un notevole aumento del costo della vita. A pagare il prezzo più alto sono i giovani e in particolar modo le donne, che con queste condizioni si trovano impossibilitate a metter su famiglia”.

“È quindi importante ragionare su questo tema per la nostra Regione e per l’Italia che è rimasto uno dei 6 paesi sui 27 dell’Unione europea a non avere un salario minimo – conclude la consigliera regionale -. La soglia minima per tutti i lavoratori e le lavoratrici va alzata almeno a 10 euro all’ora perché con le soglie attuali, e con l’attuale costo della vita, è impossibile vivere e ancor più impossibile avere una famiglia”.

A rispondere l’assessore al Turismo Augusto Sartori  con una nota.

“In Italia – ha spiegato Sartori – i contratti di lavoro esistono e sono frutto della contrattazione tra sindacati ed enti datoriali e non è col salario minimo che si risolve il problema degli stipendi bassi. Se la sinistra lo ritiene così necessario avrebbe potuto introdurlo già nei tanti anni in cui è stata al governo. Sono invece necessari maggiori controlli e sanzioni da parte dell’Ispettorato del lavoro e della Guardia di Finanza perché chi non rispetta nessuna regola e sfrutta i lavoratori non è un imprenditore ma un delinquente”.

“Per aumentare invece il potere di acquisto dei lavoratori, diminuito in questi ultimi tempi forse proprio per i troppi anni di malgoverno del Pd e dei suoi storici alleati, il governo attuale sta lavorando quotidianamente – prosegue l’assessore – Proprio nella data simbolo del primo maggio si terrà un Consiglio dei Ministri dedicato a questo delicatissimo tema”.
“Ė con il taglio del cuneo fiscale, unito ad altre misure sistemiche, che si possono risolvere i problemi e non con i bonus una tantum che fanno tanto spot elettorale”, conclude Sartori.