Giornalisti Liguria legge bavaglioGenova – Sono saliti imbavagliati sul palco della presentazione di Cronaca di un anno di Cronaca e sono rimasti in silenzio come vorrebbe la nuova legge, approvata ieri dal centro-destra con i voti favorevoli di Azione e di Italia Viva. Anche i giornalisti della Liguria hanno protestato contro la norma liberticida che imporrebbe il divieto di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare con cui i giudici formalizzano la richiesta di processo per gli indagati per i reati.
Una norma che pone un macigno sulla libertà di Stampa già pesantemente sotto attacco per via delle querele temerarie con richieste di risarcimento stellare e le multe sino a 50mila euro per i Giornalisti (non i giornali) che pubblicano documenti secretati.
Si chiude con una votazione con 160 si e 70 no una delle pagine più nere della storia del giornalismo italiano.
A favore, compatta, la formazione che sostiene il Governo Meloni con l’importante rafforzamento di Azione di Carlo Calenda e di Italia Viva di Matteo Renzi.
Contrario tutto il centro-sinistra.

L’Associazione Ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri, che sono pronti a organizzare nuove manifestazioni di protesta sul territorio e invitano i colleghi alla massima partecipazione, accolgono e condividono l’appello della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana che ha chiesto fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti. Domani, (21 dicembre 2023, ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare.