capriolo BisagnoGenova – Centinaia di cinghiali scomparsi misteriosamente dal greto del torrente Bisagno e, al loro posto, arrivano i caprioli.
Sempre più intricato il “giallo” della sparizione di intere famiglie di ungulati che sino a prima di Natale grufolavano tranquillamente nel corso d’acqua che attraversa la città e solo un mese dopo risultano completamente scomparsi, estinti, spariti senza che nessuno riesca a dare una spiegazione.
Un mistero perché, qualunque sia la causa, oltre ad uccidere gli animali li ha fatti letteralmente volatilizzare, come se gli animali si fossero trasferiti in massa risalendo il corso d’acqua o fossero stati rapiti dagli Ufo.
Epidemia di Peste Suina africana o avvelenamento, dopo le prime denunce di animali in agonia all’altezza dello Stadio di Marassi, non si è saputo più nulla ma, soprattutto, dei cinghiali è sparita anche l’ombra.
Mentre le associazioni ambientaliste tornano a chiedere controlli e indagini, anche per garantire la sicurezza sanitaria che potrebbe essere in pericolo da una qualche malattia potenzialmente trasmissibile, o da un maxi avvelenamento del terreno o dell’acqua stessa, da Struppa e da Molassana si moltiplicano gli avvistamenti di altri animali, i caprioli, che hanno iniziato a frequentare il greto del Bisagno mano a mano che scomparivano anche gli ultimi cinghiali.
Un fenomeno curioso che andrebbe studiato o comunque compreso visto che anche se più “carini” i caprioli non sono meno invasivi dei cinghiali e ne condividono l’impatto sulle nostre campagne.