Digos

Genova – Sarebbe stata identificata dalla Digos per non meglio precisate motivazioni “di sicurezza” la donna che questa mattina ha portato dei fiori al consolato russo di Nervi dopo la misteriosa e contestatissima morte del dissidente anti putiniano Navalny.
La donna, di origini russe, si sarebbe raccolta in preghiera davanti al consolato dopo aver portato un mazzo di fiori. Un gesto alla luce del sole, senza alcuna protesta e accompagnato da cristiane preghiere per l’anima del dissidente russo morto in un carcere di massima sicurezza, nelle regioni artiche dove spesso vengono incarcerati coloro che osano mettere in discussione la politica e le scelte di Vladimir Putin, oggetto di sanzioni internazionali e pesanti accuse di dittatura.
L’identificazione segue quella avvenuta a Milano, per lo stesso motivo ed ha scatenato molte polemiche e proteste.
La donna sarebbe stata sola, non avrebbe mostrato alcun atteggiamento ostile e neppure sussisterebbero particolari misure di sicurezza, conosciute, per il consolato che non risulta tra gli obiettivi di possibili azioni violente.
Sui social si ricorda che le manifestazioni di cordoglio per la morte del dissidenti Navalny saranno molte in tutta Italia e che difficilmente sarà possibile identificare tutti coloro che esprimeranno solidarietà al popolo russo criticando le scelte liberticide del premier Putin su cui, peraltro, pendono accuse di violazione del Diritto Internazionale per l’aggressione dell’Ucraina.
Molti osservatori fanno anche notare che nessun militante di estrema destra è stato identificato durante la triste esibizione di saluti romani ad Acca Laurentia a Roma.
Dalla Questura è stato segnalato che “è normale identificare chi pone materiale di qualunque genere davanti ad una sede diplomatica come il consolato”.