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Insegnanti di Sostegno, il Milleproroghe blocca le chiamate delle scuole

USB scuola presidio genovaGenova – Scuole a rischio carenza insegnanti di sostegno, personale in difficoltà per i corsi di formazione e studenti con bisogni particolari che rischiano di non veder riconosciuto il loro diritto all’Istruzione.
Il mondo scolastico è in subbuglio per la mancata conferma, nel decreto Milleproroghe approvato dal Governo, della possibilità delle scuole di ricorrere alla procedura straordinaria ex articolo 59, che permette di “arruolare” insegnanti di sostegno per quelle classi dove la presenza di bambini con disabilità o con bisogni particolari per disturbi dell’apprendimento, (in alcune classi genovesi sino a 7 studenti nella stessa classe) rende necessaria la presenza di uno o più insegnanti “aggiuntivi” rispetto all’organico previsto di norma.

In un periodo già non semplice, con scuole – che riuscivano a comporre gli organici solo a novembre, con l’anno scolastico iniziato a settembre – il Governo non ha confermato la possibilità di attingere alle liste dei docenti abilitati al sostegno (TFA).
Insegnanti che, dopo aver ultimato gli studi universitari, hanno frequentato il corso abilitante spendendo oltre 3mila euro, frequentato le lezioni anche nei week end ed effettuato un tirocinio di ben 175 ore non retribuite, si ritrovano ora senza alcuna possibilità di essere inseriti a ruolo nella scuola per la quale si sono preparati.
Gli insegnanti esclusi si domandano cosa accadrà ora e chiedono ai parlamentari liguri la possibilità che anche quest’anno si usufruisca della procedura straordinaria ex articolo 59.

Una manifestazione di protesta è già stata organizzata per il 4 marzo, a Roma, davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione alle 15, in viale Trastevere.

La scelta del Governo di non confermare le procedure di chiamata delle Scuole ha pesanti ripercussioni anche sugli studenti che hanno bisogno dell’insegnante di sostegno che è previsto per Legge laddove i bambini-ragazzi hanno una comprovata disabilità.
Marco Macrì, portavoce di moltissime famiglie con questo tipo di situazione critica la scelta effettuata.

“Appreso della manifestazione a Roma per i corsi TFA e le difficoltà che riscontrano gli insegnanti di sostegno – spiega Macrì – insieme a una rappresentanza di genitori ci schiereremo in prima linea in difesa di docenti che non solo devono pagare la loro formazione e prestare ore a titolo gratuito per un abilitazione ma anche e soprattutto per l’indifferenza e la superficialità con cui il ministero e il governo affrontano un diritto sacrosanto come è quello all’Istruzione”.

“La piena inclusione di minori come mio figlio, con fragilità, è sancito dalla costituzione – prosegue Macrì – è ribadito dalla corte costituzionale e comprimerlo per mancanza d’attenzione e programmazione fa pensare a un involuzione del sistema scolastico e un ritorno ai tempi più bui con le classi differenziali. Come ribadito alla presidente Giorgia Meloni, quando nel 2022 ho fermato il suo comizio elettorale per sensibilizzarla ai problemi delle famiglie con disabili, “mio figlio non ha la stessa educazione che ha sua figlia”. Il corso TFA va reso gratuito o comunque agevolato sulla base dell’isee perché la spesa rende inaccessibile a molti insegnanti il percorso. Le ore di tirocinio andrebbero retribuite in una forma concordata con i sindacati di categoria”.

Redazione Liguria
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