Chokri BoughaliGenova – E’ grande il cuore delle famiglie di Pegli (e non solo) che in poco più di 24 ore hanno già raccolto oltre 13mila euro per la famiglia di Chokri Bouhali, l’operaio di 45 anni di origini tunisine, morto cadendo dal tetto di una abitazione che stava ristrutturando, sulle alture pegliesi.
La raccolta di fondi lanciata sulla piattaforma Gofundme, dal parroco della Parrocchia dell’Immacolata sta coinvolgendo tantissime persone che conoscevano Chokri, sua moglie Fadoua e la piccola Lina ma anche chi non li ha mai incontrati ma comprende la gravità di quanto avvenuto e le necessità di una famiglia che ha improvvisamente perso un punto di riferimento non solo affettivo ma anche economico.
Quella di Chokri, Fadoua e Lina è una famiglia marocco-tunisina integrata appieno nella società pegliese dove l’uomo viveva da decenni.
Sono molto conosciuti grazie al lavoro edile del padre. Sono una bella famiglia, solare, disponibile e umile.
Sabato 23 marzo i genitori di Lina decidono di festeggiare il compleanno della figlia con tutti i suoi compagni di classe. Una festa desiderata dal cuore di tutti, soprattutto dai compagni.
Invece il destino ha voluto cambiare il futuro di questa famiglia.
Venerdì 22 marzo, mentre mamma Fadoua sta ritirando la torta di compleanno, il papà si reca al lavoro – sta ristrutturando una villa sulle alture di Pegli; per un motivo non precisato cade dal tetto morendo sul colpo. La notizia giunge in un attimo come una doccia fredda, tutti conoscono tutti. E tutti conoscono Chokri, Fadoua e la loro figliola.

“Inizia la corsa solidale – si legge nell’appello pubblicato su GoFundMe – chi si reca sul luogo dell’incidente per star vicino a Fadoua e chi corre a casa per aiutare Lina ad apprendere la triste notizia.
Le ore passano, il freddo entra nelle vene, la realtà forse dapprima astratta diventa sempre più drammaticamente vera.
Iniziamo a pensare a come, a dove e ai tanti perché che Lina ci chiede.
Noi pensiamo e iniziamo a chiedere solo perché non vogliamo perdere le nostre amiche. Abbiamo paura. Sì perché l’unica entrata economica della famiglia era data dal padre. Ci stringiamo a Fadou mentre i compagni abbracciano Lina.
E così ora noi siamo qua a chiedervi un aiuto per tutto ciò che possa servire ora e domani. Noi non vogliamo perderle, vogliamo poter dare un futuro alle nostre amiche, vogliamo continuare a rendere possibile la speranza che li ha portati ad allontanarsi da casa per trovarne una nuova qui a Pegli, qui tra noi”.