Genova – Ancora controlli della Asl e ancora chiusure di locali per la presenza di blatte (scarafaggi). Questa volta ad essere sanzionata e chiusa, con obbligo di sottoporre i locali ad un drastico intervento di disinfestazione, è l’Osteria della Piazza, noto locale di piazza Colombo dove è possibile gustare i piatti tipici della tradizione genovese. Le verifiche della Asl hanno accertato delle anomalie e la presenza di sgraditi insetti ed ha ordinato la chiusura preventiva. Per i gestori un colpo duro, specie di immagine, ma la responsabilità, più che dei commercianti della zona, sembra essere imputabile alle condizioni della Genova sotterranea visto che sono già numerosi i “nomi eccellenti” che hanno pagato a caro prezzo il boom di crescita di blatte ed altri insetti poco gradevoli e che sembrano proliferare senza tregua nelle vecchie condotte e negli anfratti che costellano zone antiche come il Centro Storico e, appunto, la zona di piazza Colombo.
E’ complesso, per non dire impossibile, mantenere tutto al massimo dell’ordine se il “nemico” avanza a frotte, inarrestabile, nel sottosuolo ed è pronto a “invadere” negozi e attività ma anche condomini e abitazioni private.
Gli esperti ricordano che in altre città, soprattutto all’estero, la guerra alle blatte è già iniziata da tempo e vengono pulite soprattutto caditoie e tubazioni sotterranee ed in modo particolare nelle zone “antiche” delle città, laddove la stratificazione storica ha lasciato cunicoli, anfratti e vere e proprie cavità collegate con il mondo esterno e che sono naturale abitazione per ogni tipo di animaletto, topi compresi.
La battaglia si dovrebbe combattere con interventi puntuali, ripetuti e costanti che non possono essere compiti dai singoli commercianti ed operatori che, in assenza di interventi massicci e coordinati, restano alla costante mercé del “caso”, rappresentato dalle episodiche “invasioni” o dai controlli delle autorità.
Per questo, in varie zone della città, cresce la richiesta al Comune e alla controllata Amiu di una campagna straordinaria contro le blatte e topi, magari usando la riscoperta della “tecnologia del vapore” – che uccide sanificando ma non inquina – ma anche attraverso dure campagne di controllo e sanzione per chi abbandona rifiuti e sporcizia fuori dai bidoni.