Genova – Arriveranno tra circa 60 giorni i risultati dell’autopsia sul corpo di Francesca Testino, la funzionaria regionale travolta e uccisa dal crollo della palma caduta in piazza Paolo da Novi lo scorso 12 marzo. Intanto la lente di ingrandimento della Procura si concentra sulle perizie eseguite a più riprese – l’ultima risale al settembre 2024 – eseguite da dipendenti ed ex dipendenti Aster e da consulenti esterni che non avrebbero rilevato particolari criticità nella pianta anche eseguendo “prove di trazione” e altri accertamenti.
Analisi in qualche modo eseguite e validate dalle 12 persone che risultano indagate dalla magistratura in seguito alla morte di Francesca Testino e che rischiano pesanti condanne.
Accertamenti vengono disposti anche sulle “modalità” delle verifiche ovvero su un punto cruciale sul quale chiedono trasparenza da anni anche le associazioni ambientaliste e i Comitati dei Cittadini che lamentano, invece, l’abbattimento di alberi apparentemente sani e senza problemi manifesti. Il magistrato che segue il caso verificherà quali tecnologie ed esami sono stati fatti sulla palma crollata in piazza Paolo da Novi, uccidendo la persona che passava in quel momento e soprattutto accerterà se siano stati usati i più recenti e tecnologici ritrovati per analizzare la pianta non solo esternamente ma anche, ad esempio, sondando il tronco con tecnologie in grado di rilevare anomalie nel legno ma anche inclinazione eccessiva e “contromisure” per riportare la pianta in sicurezza.