Anche in Liguria c’è chi lavora a spargere fake news sulla pericolosità dei lupi per compiacere chi li vorrebbe morti. E’ la denuncia di numerose associazioni ambientaliste a seguito dell’annuncio della Regione Liguria di voler lavorare per consentire l’abbattimento di 4 esemplari e di voler raddoppiare l’intervento per il prossimo anno.
L’associazione Gaia Natura e Ambiente, ha scritto una rovente risposta alla Regione per evidenziare che il Lupo resta razza protetta e che non sarà possibile nessun abbattimento.
Giovedì scorso, infatti, nella riunione congiunta della III e IV Commissione del Consiglio Regionale della Liguria, monotematica sulla presenza del lupo in Liguria, il vice presidente della Regione Liguria e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana annuncia l’intenzione di condannare a morte 4 esemplari di lupo ed auspica che il numero possa raddoppiare.
“Questa dichiarazione – interviene l’associazione GAIA Animali e Ambiente – viene resa pubblica unicamente per compiacere le associazioni degli allevatori e del mondo venatorio, anche una caccia selettiva deve ancora passare da regole stringenti ricorrendo a specifiche deroghe concesse dalla Direttiva Habitat. Inoltre l’assessore cacciatore Alessandro Piana ignora completamente quando dice la scienza sulle linee guida per una pacifica convivenza con il mondo dell’allevamento e sulla non pericolosità del lupo per l’uomo.”
Come scritto nella memoria che GAIA ha inviato alle Commissioni regionali, il lupo è specie “rigorosamente protetta” in base alla Direttiva Habitat, nonostante i preoccupanti tentativi di declassamento che per ora hanno portato unicamente ad una proposta della Commissione Europea di portarlo a solo ”protetta”, manca la fondamentale modifica della Direttiva Habitat che deve essere passare dal voto del Parlamento Europeo e dal Consiglio.
“Il lupo è nel mirino dei cacciatori perché ne vedono un competitore rispetto alla caccia al selvatico, – interviene Edgar Meyer Presidente nazionale di GAIA Animali e Ambiente – al contrario tutti gli studi più autorevoli riconoscono che la ricomparsa del lupo è da considerarsi un aspetto estremamente positivo dal punto di vista ambientale e una buona condizione per mantenere la biodiversità, trovandosi al vertice della catena alimentare agisce come fattore naturale di selezione e regolazione delle sue prede, con un meccanismo a cascata che porta in equilibrio gli ecosistemi. Inoltre i lupi rappresentano una delle migliori difese contro la diffusione di patogeni, come nel caso della peste suina africana.”
Secondo la più recente ricerca sull’argomento, “Continuing recovery of wolves in Europe” condotta in 34 Stati europei, inclusa l’Italia, e pubblicata nel febbraio scorso sulla rivista internazionale PLOS Sustainability and Transformation da parte di un gruppo internazionale di esperti coordinato da Cecilia di Bernardi dell’Università svedese di scienze agrarie, risulta che la dieta del lupo è composta in media per circa la metà (49%) dalla predazione sul cinghiale e per un altro quarto (24%) dalla predazione sul capriolo, la restante parte dalla predazione sul cervo e su piccoli animali selvatici (conigli, lepri, anche nutrie), con indubbi effetti positivi per l’agricoltura. Inoltre pur essendo aumentata la presenza del lupo la predazione sul bestiame domestico, in media annua, si aggira sullo 0,02%.
Le uccisioni di animali domestici attribuite ai lupi andrebbero analizzate da persone esperte e indipendenti seguendo precisi protocolli, ad esempio spesso possono essere causate da cani vaganti o da carcasse divenute nutrimento di altri selvatici, gli annunci di centinaia di predazioni da parte di associazioni di cacciatori non hanno alcun valore scientifico.
Rispetto ai presunti attacchi o rischi per l’uomo si riporta la seguente dichiarazione del Prof. Luigi Boitani, biologo, presidente di Large Carnivore Initiative for Europe “Sono ormai due secoli che il rischio di un attacco da parte del lupo ad un uomo è relegato a situazioni eccezionali come ad esempio un lupo malato di rabbia (debellata in Europa), o un lupo attaccato dall’uomo e costretto a difendersi. Negli ultimi due secoli, gli attacchi mortali in tutto il mondo sono stati rarissimi; negli ultimi 20 anni si contano solo due attacchi, entrambi in Alaska, nessuno in Europa.”
Questi stessi dati sono confermati anche da Life Wolfalps Eu, di cui Regione Liguria è partner.
Secondo GAIA Animali e Ambiente per una corretta convivenza con i lupi occorre che gli allevatori si muniscano di tutte le precauzioni previste in tutte le linee guida e che sono finanziabili anche dalla Regione Liguria attraverso cospicui fondi stanziati per la prevenzione, quindi installare recinzioni adeguate e sistemi di sorveglianza, acquistare cani da guardiania, inoltre adottare accorgimenti quotidiani quali non lasciare mai all’esterno cibo per animali o rifiuti organici.
Rendere rapidi i previsti risarcimenti agli allevatori nel caso di reale, e comprovata dagli enti preposti, uccisione di animali domestici da parte di lupi.
Predisporre una campagna informativa per la popolazione ligure sulla corretta convivenza con gli animali selvatici, lupo in primis, con cenni di etologia e indicazioni sui comportamenti da tenere in caso di incontro col selvatico e poiché si verificano anche atti di bracconaggio nei confronti del lupo, come verso altri animali selvatici, si chiede un più incisivo controllo sul territorio da parte degli organi di vigilanza regionali.
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