HomeGenovaCronacaEuroflora chiude tra luci ed ombre, impietoso il confronto con il passato

Euroflora chiude tra luci ed ombre, impietoso il confronto con il passato

Euroflora 2025Genova – Euroflora chiude i battenti tra “luci” ed “ombre” e mentre si attendono i dati sull’affluenza, magari separando i “paganti” dai biglietti acquistati dagli sponsor, si può fare una prima analisi di quanto avvenuto.
Di certo è impetuoso il confronto con le edizioni storiche, celebrate, quasi in un harakiri, nei cartelloni in uscita dal Palasport, ridotto dai recenti lavori ad una versione “mignon”, almeno per la parte espositiva, rispetto ai grandiosi spazi delle versioni di Euroflora dal 1966 ai primi anni 2000.
Meno drastici e impietosi i commenti nel confronto tra le edizioni fastose degli anni 80 e 90 e quelle più recenti, allestite pur tra mille polemiche, ai Parchi di Nervi. Se qualcosa si può imparare dall’edizione 2025 è certamente che tra l’attuale sistemazione e quella “nei parchi” i genovesi sembrano aver gradito più la “trasferta”.
Commenti negativi soprattutto per le “scenografie” e gli allestimenti, che certamente avranno dovuto fare i conti con drastici tagli alle spese per gli allestimenti ma che forse potevano evitare che la caduta dei petali dei fiori, un tempo sostituiti in modo maniacale anche diverse volte al giorno, desse la parvenza di poca attenzione per il giudizio dei visitatori.
Un pò troppo dispersiva l’area esterna, con belle realizzazioni ma “sparpagliate” su un tratto molto vasto e che ha dato l’idea di un eccessivo diradamento. Inoltre il cantiere per il Waterfront e per piazzale Kennedy risultava troppo visibile e invadente e riuscire a fare una foto senza inquadrare ruspe o lavori aperti risultava un’impresa.
Commenti negativi anche per la decisioni di ricoprire l’intera area di ghiaietta fine che ha trasformato le visite di genitori con passeggini e carrozzine, ma soprattutto dei disabili in sedia a rotelle, in una avventura stile “Parigi – Dakar”.
Apprezzatissime le aree WC con (finalmente) un numero di servizi adeguato anche al flusso di visitatori più generoso che si è visto – purtroppo – solo in alcune giornate.
Buoni anche i giudizi per la parte “ristorazione” anche se in molti hanno fatto notare che una visita con ingresso a 25 euro (a persona) più pranzo, per una famiglia con bambini, non poteva certo rientrare tra le attività per “tutte le famiglie”.
Imperdonabile la mancata riparazione dell’ascensore per disabili nell’ingresso che passa sotto la strada Sopraelevata. Dal giorno dell’inaugurazione a quello della chiusura, il cartello che avvisava del malfunzionamento è rimasto al suo posto con le “scuse” dei gestori. Difficile perdonare viste le circostanze e vista l’importanza del servizio.
In molti sono arrivati agli ascensori per poi dover ritornare sui loro passi. E se per una famiglia con il passeggino è stato un disagio, per chi è arrivato sulla sedia a rotelle è stato qualcosa di assai meno perdonabile.
Comprensibile ma che non ha dato diritto a sconti, sul prezzo del biglietto, l’attraversamento del cantiere del Waterfront che persiste ormai dal Salone Nautico e che permetteva l’accesso alla parte esterna ma coperta dalle enormi vele della Fiera.
Un bel pontile in legno, molto apprezzato e fotografato, consentiva il passaggio al “piatto forte” dell’edizione 2025 di Euroflora, il padiglione Blu che, unico, poteva essere paragonato pur con le dovute cautele, alle edizioni di un tempo.
Il ponte in legno dal sapore navale, i grandi stand di Coldiretti e di Confagricoltura ed il piccolo “scrigno” allestito dai Carabinieri del Cites, letteralmente preso d’assalto per le preziosità esposte e per le preziose informazioni fornite dal personale presente, risollevavano gli animi insieme ai grandi vivai di piante ornamentali.
Molto apprezzato anche lo spazio musicale dove artisti e virtuosi hanno intrattenuto un pubblico affaticato ma esigente ed infine la mostra mercato dedicata agli acquisti e come sempre presa d’assalto dal pubblico che non voleva lasciare l’esposizione senza neppure un ricordo.
Resterà un mistero la scelta di tornare in un’area ancora ridotta ad un enorme cantiere, la presentazione con rendering che non avevano corrispondenza con la realtà – come denunciato sin dal primo giorno da associazioni come il Circolo Nuova Ecologia e la data nella quale la città avrà finalmente il bosco che si affaccia sul mare, con migliaia di alberi promessi alla presentazione del progetto, anni fa, per il Waterfront.
Giallo anche per la denunciata rimozione delle recensioni meno entusiastiche da parte del colosso Google. In molti, sui social, hanno segnalato di aver visto scomparire dalle pagine dell’evento le recensioni nelle quali si evidenziavano, pur con spirito costruttivo, le criticità della kermesse.
Euroflora 2006
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Redazione Liguria
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