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Cuccioli nel prati e nei boschi, vietato toccare

capriolo cuccioloLiguria – Un appello per salvare i cuccioli di caprioli, daini e cervi che in questa stagione nascono e muovono i primi passi e, sempre più spesso, vengono “toccati” o “salvati” da escursionisti e camminatori che pensano di averli trovati abbandonati dalla mamma.
Nel periodo che va tra la seconda metà di aprile e la fine di giugno capita di trovare i piccoli dei cervidi (rappresentati in Italia da capriolo, daino e cervo).
I piccoli rimangono nascosti nelle prime settimane di vita e vengono accuditi dalla madre che rimane nei paraggi per allattarli e prendersene cura.
Questi piccoli hanno un tasso di mortalità elevata, dovuta principalmente ad alcuni fattori:
– la predazione: se vengono trovati ad esempio da un lupo, da una volpe o da un cinghiale vengono predati
– la falciatura da parte di mezzi agricoli: i piccoli in questa fase rimangono immobili anche di fronte al pericolo
– persone che pensando che il piccolo sia stato abbandonato dalla madre o che la madre sia morta per diverse causa, li toccano o li prelevano.
– i numerosi cani mal gestiti, tenuti senza guinzaglio sui sentieri ed in campagna e che possono uccidere questi animali, che siano cuccioli o anche adulti.
Occorre dunque sensibilizzare quante più persone possibile sulla necessità di non toccare mai questi animali perché questo provoca la loro morte.
Questi piccoli ogni anno vengono portati in massa nei centri di recupero e pochissimi riescono a sopravvivere senza le cure della madre.
Per questo motivo in molti esperti – come i ragazzi di Fototrappolaggio Liguria – invitano a lasciate i piccoli dove sono perché non sono in pericolo e la madre si sta prendendo cura di loro.
I cuccioli sono troppo piccoli e tremolanti sulle gambe per seguire la madre o scappare a un predatore che difficilmente assale una preda immobile mentre per istinto insegue ciò che scappa e quindi rimangono immobili nell’erba dove sono stati partoriti.
Non hanno una tana, ma si accucciano nell’erba, mentre la madre è in giro a mangiare o scappa cercando di attirare lontano dal suo piccolo i predatori.
Quando le persone si avvicinano, i predatori, per madre e piccolo, sono loro e la madre scappa sperando di attirarle lontano dal suo piccolo.
Se le persone che trovano il cucciolo restano nelle vicinanze, la madre non tornerà sino a quando non sarà sicura che nessun possibile predatore – umani compresi – sia ben lontano. Le mamme sentono l’odore delle persone a decine e decine di metri e hanno un udito finissimo.
Il piccolo, se le persone si avvicinano, resterà immobile e inerme dando persino l’impressione di essere malato o in difficoltà. Sa solo cercando di rendersi invisibile e poco allettante per un predatore.
Occorre invece allontanarsi il prima possibile, è inutile nascondersi nelle vicinanze sperando di non essere visti, lasciando che madre e cucciolo possano ricongiungersi.
E’ ragionevole intervenire solo se il cucciolo si trova in mezzo alla strada, o è ferito visibilmente.
Non va toccato e non va portato a casa. Non va nutrito con latte artificiale che può invece causare dissenteria e altri gravi problemi intestinali.
Anche nei centri specializzati l’animale potrebbe non sopravvivere ed inoltre, quasi certamente, verrebbe condannato a restare in recinti senza poter tornare in libertà alla quale non è abituato e resterebbe privo dell’istinto alla fuga all’avvicinamento di persone che potrebbero non essere gentili nei suoi confronti. Ad esempio impugnando un fucile.

Redazione Liguria
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