Genova – La tartaruga Caretta caretta Julia è tornata questa mattina in mare, dopo un ricovero di circa due mesi all’Acquario di Genova. Il trasporto della tartaruga e dello staff dell’Acquario di Genova dal Porto Antico fino al luogo del rilascio è avvenuto a bordo del battello GC B129 della Guardia Costiera. A salutare Julia prima dell’imbarco, erano presenti un gruppo di bambini e bambine accompagnati dagli educatori della Cooperativa Il Cesto e i bambini e le bambine del Centro Estivo RJ presso la scuola di danza Jarret che hanno potuto approfondire la conoscenza di questi animali e l’attività di tutela e conservazione che viene svolta dall’Acquario di Genova con il supporto della Guardia Costiera.
Julia era stata soccorsa il 17 maggio scorso a circa un miglio al largo dal litorale genovese su segnalazione di un diportista cui era sembrato che avesse difficoltà a immergersi stazionando in posizione verticale.
Una volta trasferita all’Acquario di Genova, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto, era stata sottoposta a tutti i controlli veterinari previsti dallo staff medico-veterinario della struttura da cui era emersa una diagnosi di polmonite e infezione generalizzata. Julia ha risposto bene alle cure effettuate e questo le ha permesso a distanza di due mesi di poter tornare in mare.
Al momento del rilascio, Julia pesa 10,5 kg, è lunga 44,5 cm e larga 43 cm.
L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni). Nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.
Si ricorda che chiunque avvisti un esemplare in stato di difficoltà deve allertare immediatamente la Guardia Costiera – chiamando il numero 1530 o il 112 – che a sua volta contatta immediatamente gli esperti dell’Acquario di Genova, i quali valutano il caso e la necessità effettiva di intervento e danno indicazioni su come operare.
Nessuno è autorizzato a recuperare di propria iniziativa (anche se a fin di bene) le tartarughe prima di avere il nulla osta dalla Guardia Costiera. Si ricorda che la cattura delle tartarughe è vietata dalla legge, in quanto specie protetta dalla Convenzione di Washinton, Berna, Bonn e dalla Direttiva habitat.
L’attività di pronto soccorso tartarughe di Acquario di Genova è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima della Liguria e l’Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.
Diverse sono le cause che portano al ricovero degli animali. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate, ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale; sversamenti o presenza di petrolio.
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