HomeItaliaCronacaFermo della Flotilla, a Genova presidio permanente in via Albertazzi

Fermo della Flotilla, a Genova presidio permanente in via Albertazzi

Genova – Presidio permanente al varco portuale di via Albertazzi e corteo degli studenti oggi a Genova. La città ha reagito così al fermo della Global Sumund Flotilla, in navigazione per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Ieri sera, quando le imbarcazioni sono state fermate in acque internazionali dalla Marina israeliana, tremila persone hanno risposto all’appello del Calp, il comitato autonomo lavoratori portuali, dando vita al sit-in in via Albertazzi, bloccando per alcune ore l’accesso al casello autostradale di Genova Ovest. Anche il sindacato Usb ha proclamato la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per domani, 3 ottobre.

Tra le persone arrestate ci sono anche due genovesi: il portuale del Calp José Nivoi e l’attivista Pietro Queirolo Palmas. Anche per questo la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha espresso in una nota la sua preoccupazione: “Sto seguendo con grande apprensione gli aggiornamenti che arrivano dalla missione della Global Sumund Flotilla nelle acque internazionali davanti alle coste Gaza – scrive – Chiedo al governo italiano, alla Farnesina e al ministro e vicepremier Antonio Tajani di porre in essere tutte le azioni possibili per garantire l’assoluta incolumità e l’immediato ritorno a casa di tutti i componenti della missione umanitaria abbordati da Israele, in particolare dei due cittadini genovesi Josè Nivoi e Pietro Queirolo Palmas”. La sindaca, “confermando il pieno sostegno alla missione umanitaria, rivolge anche un appello a tutti coloro che in queste ore si mobiliteranno al fianco della Flotilla affinché gli scioperi e le manifestazioni vengano portati avanti all’insegna della pace e dell’assoluta non violenza“.

“La Global Sumud Flotilla è stata abbordata e aggredita in mare aperto dallo Stato genocida di Israele, mentre era impegnata in una missione civile e pacifica per rompere l’assedio alla Striscia di Gaza e consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata”, interviene il sindacato Usb proclamando la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per il 3 ottobre.

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