Borzonasca (Genova) – Nascondevano il corpo di un uomo, non ancora identificato, nel bagagliaio della loro auto ed avevano già iniziato a scavare una fossa con un piccolo escavatore. Mario Rossi, nome tristemente famoso nella malavita genovese, ed altre due persone sono finiti in manette, arrestati dagli uomini della squadra mobile della Questura di Genova.
Ancora non sono chiare le circostanze ma sembra che la vittima sia stata uccisa nell’ambito di un regolamento di conti nel giro del traffico di stupefacenti. Forse aveva invaso un territorio non suo, forse non aveva pagato una partita di stupefacenti oppure era semplicemente finito sul fronte sbagliato di una guerra tra bande.
L’uomo è stato crivellato di colpi e i tre lo stavano facendo “sparire” scavando una fossa in un terreno agricolo in frazione Levaggi, frazione di Borzonasca, territorio assai ben conosciuto da Mario Rossi che, nel 1976 vi nascose la piccola Sara Domini, piccola rampolla della famiglia Geloso, all’epoca leader nella costruzione di registratori a bobina.
Un rapimento che ricorda il passato da malvivente di grosso calibro per Marietto Rossi, allora conosciuto con il soprannome di “Primula Rossi” per la sua lunga latitanza.
Nelle prossime ore Mario Rossi e i suoi due complici verranno interrogati e gli inquirenti tenteranno di ricostruire la dinamica dell’omicidio e le motivazioni ma a far più scalpore è il ritorno dell’ex rapinatore agli onori della cronaca visto che, ormai, sembrava aver messo la testa a posto. Molto più probabilmente era riuscito ad ingannare un sistema che troppo spesso allenta le sue maglie e non riesce a controllare i beneficiari di tanta benevolenza.