Tripoli (Libia) – Ore di angoscia per i familiari di Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla, i quattro tecnici italiani rapiti in Libia da banditi di cui si ignora ancora identità e scopo. I quattro erano appena entrati in Libia dalla Tunisia e viaggiavano su un convoglio diretto agli impianti petroliferi della zona di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli.
Ancora sconosciuto il motivo del rapimento. Gli italiani sono stati prelevati e nessun messaggio di rivendicazione è ancora arrivato alle autorità o all’intelligence che muove i suoi passi sul territorio per prendere contatti per la liberazione.
Uno dei rapiti è originario di Monterosso, nelle 5 Terre e lavorava, come i colleghi, per la Bonatti costruzioni, azienda leader nella realizzazione di impianti per l’estrazione del gas e del petrolio.