Genova – Erbacce che coprono le tombe e lavori per la ricostruzione del muro abbattuto dall’alluvione ancora fermi.
Sono le proteste che arrivano dal cimitero di Bolzaneto, duramente colpito dall’alluvione che ha fatto crollare un muraglione con le sepolture di tanti genovesi finiti nel sottostante torrente.
Chi si è recato in visita ai parenti defunti ha dovuto affrontare erbacce alte sino alla vita, piante che crescono sulle tombe e una situazione di degrado ed abbandono che non si vedeva da tempo.
Condizioni inaccettabili per un luogo dove si conserva la memoria dei defunti e dove si pagano cifre iperboliche per una sepoltura.
“Quando sono entrata a far visita alla tomba di mio marito mi sono sentita male – racconta un’anziana pensionata – l’erba era talmente alta che non si vedeva la lapide. Al dolore del ricordo si aggiunge un senso di profondo imbarazzo per le condizioni in cui viene conservato il cimitero. Qualcuno dovrebbe vergognarsi”.
Il risveglio primaverile delle piante non è stato controllato in alcun modo dal Comune di Genova che, a fronte di lauti incassi per le sepolture – una tumulazione in una tomba può costare oltre mille euro – non fa corrispondere un’adeguata conservazione dei luoghi.
“Ogni anno è la stessa storia – racconta un gruppo di anziani intenti a riordinare le tombe dei cari – dobbiamo venire noi a tagliare almeno l’erba attorno alle lapidi per ridare un minimo di decenza al posto. Qui non si vedono lavori da tempo e ogni anno l’erba viene tagliata sempre più tardi e male”.