Genova – Dopo l’annuncio ufficiale al Lucca Comics and Games dello scorso autunno, torna al cinema uno dei capolavori del maestro dell’horror all’italiana Dario Argento, Suspiria. Il film, restaurato in 4k partendo dal negativo (per preservarne la qualità originale), distribuito da QMI Stardust in collaborazione con Videa, promette di emozionare le nuove generazioni e di rinnovare l’ammirazione in quelle che lo hanno vissuto negli anni ’70.
Dal 30 Gennaio al 1 Febbraio, infatti, i cinema italiani dedicheranno tre serate di programmazione al primo capitolo della Trilogia delle Tre Madri; dopo Suspiria, è stata la volta di Inferno nel 1980 e de La terza madre nel 2007. Sono passati esattamente quarant’anni dal suo debutto nelle sale, avvenuto il 1 febbraio 1977. Il restauro della pellicola è stato effettuato con estrema dovizia, tenendo conto delle quasi 1300 inquadrature differenti che compongono il film, in cui nessuna è uguale all’altra. Uno dei tratti distintivi della regia argentiana è proprio la scelta di porsi dei traguardi bizzarri e personalissimi, tra i quali, appunto, quello di realizzare un film dove le inquadrature fossero tutte diverse, per rendere il girato nervoso, strano, ambiguo, proprio come lo stesso Dario Argento definisce sé stesso in quel periodo. Un film fuori dalla realtà, a cominciare dal tema trattato, quello della stregoneria, fino ad arrivare al colore del sangue, che scorre copiosamente, dal colore rosso acceso.
La storia, liberamente ispirata al romanzo Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey, ha come protagonista Suzy Banner (interpretata da Jessica Harper), una giovane ballerina che decide di iscriversi alla prestigiosa Accademia di danza di Friburgo per perfezionare la propria abilità. Arriverà a destinazione in una serata di pioggia, ma, subito dopo il suo ingresso, inizierà una serie di strani accadimenti.
Lo stesso Dario Argento commenta così l’iniziativa di riportare l’attenzione sul suo lavoro più acclamato al di fuori del nostro Paese: “Oggi c’è ancora bisogno di aver paura al cinema, la paura è catartica, io lo so. Risveglia l’anima dello spettatore e colpisce il suo inconscio. E la pratica del restauro nel cinema è molto importante per le nuove generazioni”.