Sanremo (Imperia) – Satirico, pungente e dissacrante. Questo è stato Maurizio Crozza durante il suo intervento al Festival di Sanremo.
Un ritorno quello del comico, già all’Ariston con Fabio Fazio e fischiato dal pubblico in sala, tanto da costringerlo ad interrompere il suo monologo, che sceglie di presentarsi con la sua oramai usuale copertina.
Un saluto ai Carlo-Maria, i promessi sponsor, duo dalle larghe intese che per il comico genovese altro non è che un rimando al governo Renzi. Poi l’inevitabile polemica sui compensi. Per Crozza è impensabile che il presentatore sia stato costretto a raccontare di aver fatto beneficenza per placare gli animi dei più agguerriti, capeggiati da Matteo Salvini.
Crozza ancora continua auguandosi che anche lo stipendio di Salvini vada alle popolazioni alluvionate, e conclude chiedendosi quale sia, in realtà il lavoro di Salvini. Poi, riferendosi alla decisione di Maria De Filippi di rinunciare al compenso, Crozza risponde “Io invece ve lo dico subito sono di Genova, col cacchio che lavoro gratis”.
Poi conclude: “Il Festival è in Eurovisione proprio per vendicarci dell’Europa”